L'Eredità: Paolo, archeologo precario, vince la Ghigliottina: "Userò ​metà del premio per finanziare gli scavi"

Paolo, l'archeologo precario vince a 'L'eredità': "Userò metà premio per finanziare gli scavi"
Paolo, l'archeologo precario vince a 'L'eredità': "Userò metà premio per finanziare gli scavi"
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Martedì 16 Gennaio 2018, 12:15 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 00:45
Ha vinto oltre 10mila euro a 'L'eredità', indovinando la parola nella prova finale della 'Ghigliottina', e ora ha deciso di destinare metà della vincita per finanziarie un progetto di scavi che mira a trovare i resti di Tannetum, un antico centro di origini galliche risalente al III sec. a.C., nei pressi della via Emilia. Paolo Storchi, 32enne archeologo e topografo di Reggio Emilia, ha parlato così della gara che lo ha visto trionfare: «La domanda più difficile è stata 'Chi conduce Tale e Quale Show?', infatti non la sapevo. Ma su tutte le domande di storia sapevo tutto, anche se poi di certo non mi aspettavo di vincere anche la 'Ghigliottina'».



Quella di Paolo per l'archeologia, come racconta La Repubblica, è una passione radicata sin dall'infanzia: «Già da bambino facevo parte di un gruppo archeologico a Sant'Ilario d'Enza e sognavo di scoprire questa città nascosta. In Italia però fare ricerca è difficile, impossibile se si parla di archeologia, perché investi tutto il tuo sapere nella cultura». Oggi Paolo, laureato magistrale in archeologia, con un master in bioarcheologia, paleopatologia e antropologia forense, un dottorato di ricerca in topografia antica presso 'La Sapienza' di Roma e anche il titolo onorifico di 'cultore della materia', avendo già scritto ben 22 pubblicazioni.
«Quando ho ricevuto la chiamata dagli autori della trasmissione, ho visto il prefisso di Roma e ho pensato fosse l'università» - racconta oggi l'archeologo - «Invece mia madre mi aveva iscritto a mia insaputa e su due piedi avevo dovuto decidere se accettare o meno l'invito a partecipare. Alla fine ho detto sì, ma non mi sarei mai immaginato di vincere».



Insieme al suo gruppo di lavoro, Paolo vuole dimostrare che l'antica Tannetum si trova pochi km più a nord rispetto a Sant'Ilario d'Enza, il luogo dove convenzionalmente si ritiene possa essere sepolta l'antica città. «Sarebbe una scoperta importantissima per il nostro territorio, perché potrebbe portare nuove conoscenze sull'epoca romana e pre-romana, ma non solo: circa mille anni di storia, dai galli al Medioevo» - spiega Paolo - «Organizzare uno scavo, però, costa almeno 7000 euro e comprende anche altre operazioni, come i restauri e l'allestimento di un piccolo museo. Per questo motivo da tempo ho chiesto aiuto ad associazioni e istituzioni del nostro territorio, che non ha lo stesso patrimonio archeologico rispetto a tanti altri luoghi d'Italia».



I 'Tannetum Hunters', così viene chiamato il gruppo di lavoro di Paolo e dei suoi colleghi, da tempo è su un gruppo Facebook che cerca finanziamenti per gli scavi e condivide studi e scoperti della squadra di archeologi. Ora arriverà anche la metà dei proventi della vincita a 'L'Eredità': «Mi aspettavo qualche critica da parte del mondo accademico e non solo, invece tutti si sono complimentati per la vittoria e per aver deciso di finanziare gli scavi. Forse anche in Italia finalmente si sta iniziando a capire l'importanza della ricerca e della necessità di sostenerla».
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