Ettore Bassi, Anfitrione "mitologico"

Ettore Bassi, Anfitrione "mitologico"
di Ilaria MARINACI
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Giovedì 17 Agosto 2017, 05:30
Per lo scrittore tedesco Thomas Mann “Anfitrione” di Plauto è la commedia più bella del mondo. Oltre ad essere, per stessa definizione dell’autore latino, la sua unica tragicommedia di argomento mitologico, a differenza delle altre, sempre tarate su vicende squisitamente umane. Stasera, ad inaugurare la rassegna “Mitika”, organizzata da Aletheia Teatro in collaborazione col Comune di Lecce e diretta da Carla Guido, sarà la compagnia Teatro Europeo Plautino con l’allestimento di “Anfitrione”, per la regia di Cristiano Roccamo (alle 21 nel Teatro Romano, ingresso 12 e 10 euro).
Il re degli dei, Giove, e suo figlio Mercurio si divertono a scombinare le vite del valoroso comandante Anfitrione e della sua bella e onestissima moglie Alcmena, nonché quella del malcapitato e poco valoroso servo Sosia. Ma la giustizia divina, per fortuna, sa sempre come rimettere tutto a posto. 
A vestire i panni del protagonista è l’attore barese Ettore Bassi, volto televisivo molto noto per i ruoli interpretati in miniserie e fiction. Insieme a lui Woody Neri, Massimo Boncompagni e Stefania Medri. «Con un linguaggio desueto ma opportunamente ammodernato, questo spettacolo porta con sé – dice Bassi – un insieme di valori che sono attuali e universali, come accade solo con i classici. È un testo molto godibile di critica sociale, politica, al potere e alle debolezze dell’uomo». I lunghi monologhi e le parti incerte o mancanti nell’opera latina sono occasione per creare musiche e canzoni originali riscoprendo il mondo dei Cantica. «Già nel “Miles gloriosus”, produzione dello scorso anno, avevamo inserito – continua l’attore – elementi musicali, contemplati anche da Plauto stesso. Noi ne abbiamo fatto un uso moderno con tre momenti di piccole canzoni in cui introduciamo o descriviamo certe situazioni per renderle più dinamiche». 
Secondo Bassi, portare in scena il teatro antico nei luoghi che per ospitare simili spettacoli furono edificati crea «una suggestione unica perché ti trovi a immergerti in un’atmosfera che era quella dell’epoca, quindi riscopri anche la capacità degli antichi di costruire spazi di rappresentazione così perfetti per acustica e visibilità. Questo dimostra quanto l’arte fosse imprescindibile per il popolo». 
Con “Anfitrione” si rinnova la collaborazione dell’attore barese con il Teatro Europeo Plautino, compagnia ufficiale del Plautus Festival che si tiene ogni anno a Sersina, città natale del commediografo latino. «Ci siamo conosciuti e incontrati l’anno scorso per il “Miles” e quest’anno mi hanno proposto di ripetere l’esperienza insieme. Loro fanno un lavoro di recupero specifico e, durante l’inverno, l’allestimento estivo lo portano in giro per le scuole in tutta Italia. Sono in prima linea nella diffusione della cultura classica su Plauto». 
In autunno Bassi riporterà in tournèe il suo monologo dedicato al “sindaco pescatore” Angelo Vassallo, mentre in primavera sarà sul set per iniziare le riprese della seconda stagione della serie “La porta rossa” su Rai 2, il primo thriller poliziesco paranormale che la Rai abbia mia prodotto. «Un’operazione nuova e sperimentale. Sapere adesso – conclude l’attore – che è il pubblico a sollecitare il prosieguo significa aver vinto la scommessa».
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