Bollani e Sepe suonano Napoli nel Torrione

Bollani e Sepe suonano Napoli nel Torrione
di Ilaria MARINACI
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Venerdì 11 Agosto 2017, 05:30
È stato più volte contattato per il ruolo di maestro concertatore della Notte della Taranta e, stasera, ironia della sorte, si ritroverà a dividere il palco con Daniele Sepe, il primo, nel 1998, a rivestire quel ruolo. Sarà Stefano Bollani a chiudere il festival PianOstuni, presentando al Torrione Trinchera, alle 21.30, il suo progetto “Napoli Trip”, nato dal suo grande amore per la città partenopea che risale agli anni in cui, undicenne, scoprì il talento di Renato Carosone. Da allora è stato un crescendo, tanto che Napoli è diventata una delle sue città del cuore con Rio de Janeiro. L’omaggio in musica che le rende con questo progetto prima discografico e poi live passa dalle note di un ensemble di talenti internazionali, che comprende, come detto, Sepe, compositore e sassofonista che è garanzia di una napoletanità popolare, aperta e vitale, e, insieme a lui, Nico Gori al clarinetto e Bernardo Guerra alla batteria.
«Lo spunto di questo concerto – racconta Bollani – è stato il disco e, a sua volta, il disco ha avuto come spunto la città di Napoli, usato come punto di partenza per andare altrove e noi sul palco finiamo per arrivare ancora ulteriormente da altre parte. Napoli è un’ispirazione perché suoniamo brani che vengono dalla tradizione, da Nino Taranto a Pino Daniele, però poi aggiungiamo anche molti brani originali miei e di Daniele e, soprattutto, improvvisiamo. Quindi, il concerto è ogni sera diverso». Un legame speciale, come anticipavamo, quello del musicista con la città partenopea. «La sua energia fa sì che i suoi abitanti riescano da secoli a resistere alle varie dominazioni, ora anche a quella degli italiani», dice sorridendo. 
Ironico, eclettico e istrionico, Bollani svela che più volte gli è stato chiesto di fare il maestro concertatore della Notte della Taranta, come fu Sepe agli albori della kermesse di Melpignano. «Non sono arrivato neanche a discuterne però perché tutte le volte era un periodo in cui io non potevo. Chissà che un giorno non ci riusciamo». 
A settembre, arriverà in libreria il suo nuovo libro, “Dialogo fra alieni”, la trascrizione di un incontro che Bollani ha tenuto a Brescia con Igor Sibaldi, Mauro Biglino, Anne Givaudan, dedicato a un tema che lo affascina molto. «L’alieno è una presenza importante – spiega il musicista – perché ci aiuta a definirci. Si tratta, infatti, dell’altro da te. Gli alieni ce li immaginiamo in varie fogge, qualcuno effettivamente li ha incontrati, ma la cosa più interessante per me è il punto di vista filosofico: avendo qualcuno di esterno a noi, finalmente siamo costretti a fare la radiografia e l’analisi del genere umano, per capire dove stanno le nostre pecche». In tv, infine, non tornerà tanto presto, dopo il successo del suo late night show su Rai1, “L’importante è avere un piano”. «Nessun programma almeno fino a fine anno perché a me piace far passare un po’ di tempo fra un progetto e l’altro. La verità è che – conclude con la sua inconfondibile cadenza milanese – sarò molto in giro a suonare, che in assoluto è la cosa che mi piace di più fare». E lo sperimenterà stasera il pubblico di Ostuni. 
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