"Indietro tutta" 30 anni dopo, torna il "quiz" di Arbore e Frassica

"Indietro tutta" 30 anni dopo, torna il "quiz" di Arbore e Frassica
di Paola TROTTA
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Martedì 12 Dicembre 2017, 22:13 - Ultimo aggiornamento: 22:14

Due grandi prime serate su Rai2, il 13 e il 20 dicembre alle 21.05, con “Indietro tutta 30 e l’ode”, il programma che segna il ritorno di Renzo Arbore e Nino Frassica a trent’anni dalla leggendaria trasmissione di satira sulla tv “Indietro tutta”.
Un'occasione per ricordare a chi quella stagione l'ha vissuta, e per raccontare, invece, a chi non c'era cosa è stato quel programma divertente e innovativo, smontava con l’umorismo e l’improvvisazione stereotipi e falsi miti della tv commerciale, ideato dalla genialità artistica di Arbore, rimasto scolpito nella storia della televisione, capace di essere al tempo stesso popolare, nazionale, e di incidere sul costume italiano con i suoi tormentoni e modi di. A tenere le fila del racconto del doppio appuntamento in onda in crossmedia anche su Rai Radio2 c'è Andrea Delogu.
 

 

 “Non abbiamo voluto fare un programma nostalgia, né una reunion di combattenti e reduci invecchiati di trent’anni – spiega Arbore presentando Indietro tutta 30 e l'ode - la formula è quella già sperimentata nelle università, dove studiano i miei programmi, da Bandiera gialla a Indietro tutta. Abbiamo messo su una sorta di Dams in cui spieghiamo ai millennials perché quel tipo di umorismo può funzionare ancora. Si rivedranno spezzoni di quelle 65 puntate che dopo le  45 di Quelli della notte furono un triplo salto mortale: inventammo uno show tutto diverso, senza ospiti, fatta eccezione per il grande amico Massimo Troisi, basato sull’improvvisazione, sul jazz della parola”.

La formula del programma era quella di un gioco a premi in cui si sfidavano concorrenti del Nord e del Sud Italia, ma erano i forti elementi satirici, l’imprevedibilità frutto della costante improvvisazione a rendere lo show imperdibile. Il cast della trasmissione era composto da Arbore nel ruolo di Ammiraglio che governava e conduceva il programma, Nino Frassica nei panni del “bravo presentatore” e da alcuni personaggi come Michele Foresta (il futuro Mago Forest), Francesco Paolantoni nei panni di Cupido, Riccardino ossia Mario Marenco, Fulvio Falzarano al gong, ma anche una partecipazione di Massimo Troisi, mentre la giovanissima Maria Grazia Cucinotta era una delle vallette.

Il 14 dicembre 1987 Indietro tutta debuttò in seconda serata con una media di 4,9 milioni di spettatori e del 29,4% di share mentre l’11marzo 1988 segnò la data dell’ultima puntata che raggiunse 9,5 milioni e il 50,4%. Numeri forse irripetibili, “più dell’Auditel – sottolinea Arbore – contano il gradimento, la stima, l’ammirazione. Il punto è arricchire il pubblico perché ormai dai contenuti è scomparsa la parola ‘artistico’, e mi dispiace un po’ perché – ironizza come suo solito - da grande vorrei fare l’artista.

Il programma divenne da subito un appuntamento fisso creando incredibili tormentoni come La sigla d’apertura “Sì la vita è tutt’un quiz”, la pubblicità di pura invenzione del Cacao Meravigliao ( inesistente ma che la gente cercava nei supermercati), Le ragazze Coccodè , presa in giro della mercificazione imperante del corpo femminile. “Era una satira forte delle ragazze che venivano usate dagli sponsor, penso al Drive in, a Bingo - dice Arbore - quando sono entrato in Rai, c’erano solo due donne, Enza Sampò e Bianca Maria Piccinino e fu con L’altra domenica che ne portammo tante, come Isabella Rossellini, Milly Carlucci, Silvia Annichiarico, le chiamavano le ragazze parlanti, perché l’alternativa erano le vallette. Oggi le donne hanno preso il comando in tv, sono più brave di noi uomini”.

Ai vertici Rai Arbore consiglia di rileggere la tv e i programmi del passato studiare le grandi intuizioni per dare sostanza alla tv del futuro. Se potesse e se avesse il giusto spazio dice “Mi piacerebbe parlare della storia della televisione, di altri programmi, di grandi personaggi, come Walter Chiari, Alberto Sordi, che i giovani di ogginon conoscono”.

Non manca una punta di critica alla Rai, da parte di Arbore, che sottolinea la lunga assenza della tv pubblica “Dopo quei grandi successi non mi hanno fare altri programmi in Rai, tranne alcuni su Rai Storia, ma non ho mai tradito l’Azienda andando altrove anche se a suo tempo ebbi offerte molto sostanziose.
Sono affezionato alla Rai, per la quale ho creato 3 format per la radio e 15 per la tv. Avranno pensato che ormai mi ero dedicato alla musica, che ero distratto o che ero rimbambito. Gli attuali dirigenti, avendo tra i 50 e i 60 anni, avranno pensato che uno, a 80 anni, è ormai andato: anche io lo pensavo a quell’età. Non hanno però valutato che esistono persone che, a un’età avanzata, funzionano comunque bene, se fanno funzionare il cervello”. 

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