Nuova intimidazione dunque da parte dei rappresentanti di Forza Nuova nei confronti dei media, dopo il blitz sotto la sede de La Repubblica dello scorso dicembre. «Volevano interagire col programma - ha spiegato Floris -. Questo non era possibile, sia tecnicamente, perché andava in onda un contributo registrato, sia per ragioni di opportunità. Non mandiamo in onda chi non è da noi invitato, tantomeno se si presenta in quel modo. Fermo restando che la modalità con cui si sono posti non è accettabile, il confronto si è svolto in un clima non violento. Dopo aver esposto le loro ragioni si sono fatti accompagnare all'uscita».
In un video diffuso su YouTube i militanti lamentano di essere additati come il «pericolo» e di non essere mai invitati in tv. Floris risponde che quando avranno una rappresentanza politica, in caso di eventuale elezione alle regionali, saranno rappresentati anche in trasmissione. A quel punto, uno dei componenti del gruppo sottolinea che la richiesta di presenziare al programma è dovuta all'atteggiamento dei media che minimizzerebbero il pestaggio di Massimo Ursino, segretario provinciale di Forza Nuova a Palermo picchiato ieri. Notizia che tuttavia è stata l'apertura di tutti i siti di informazione italiani per molte ore fra ieri e oggi. I carabinieri sono al lavoro per identificare gli attivisti del blitz negli studi di La7 e trasmetteranno poi un'informativa in procura.
Diversi gli interventi di condanna.
Il direttore di La7, Andrea Salerno, parla di un «atto intollerabile» e di «pessimo segnale con il quale tutte le forze politiche democratiche devono fare i conti». Sulla stessa linea la Fnsi e l'Ordine dei giornalisti, che hanno manifestato la preoccupazione per il crescente clima di intolleranza al ministro dell'Interno, Marco Minniti, nel corso della riunione del Comitato per la sicurezza dei giornalisti.