Fascetti non ha dubbi: "Il Lecce si salverà con i gol di Strefezza"

Mister Eugenio Fascetti
Mister Eugenio Fascetti
di Antonio IMPERIALE
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Mercoledì 12 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:45

«Peccato». Lo dice anche lui, l’Eugenio che portò il Lecce per la prima volta in serie A, e che cucì addosso al Salento l’abito del massimo campionato, sia pure per una sola stagione, in un “Via del Mare” rivestito a festa da Costantino Rozzi. Si era nel cuore degli anni Ottanta. «Peccato - ripete Eugenio Fascetti dalla sua Viareggio -. Col Napoli il Lecce non doveva perdere. L’infortunio di Falcone, che aveva meritato la convocazione in Nazionale, è stato davvero beffardo. A giudicare la squadra da quella sera del venerdì santo, io parlerei solo di crisi di risultati. Ho visto un Lecce vivo fisicamente, capace di mettere anche in difficoltà la super capolista. Sta vivendo evidentemente uno di quei momentacci che capitano nel corso della stagione, quando le partite si perdono anche per la jella».

Ma è una sconfitta che richiede una risposta immediata, per scongiurare che cambi la storia di questo campionato che aveva regalato sogni oltre le previsioni. I cinque punti di vantaggio sul Verona, a nove giornate dalla fine, inquietano. All’alba degli anni Novanta, Fascetti portò in serie A anche il Verona. «È una squadra che non vuol retrocedere, una squadra di valore e che in questo turno è stata rilanciata in modo incredibile sull’ultimo fischio del recupero. È un calcio bislacco, davvero imprevedibile se pensi a quello che è accaduto a Lecce e a Verona per via delle papere di due portieri. È il calcio che non ti aspetti ma che lascia il segno in classifica. Ne sa qualcosa la Sampdoria, battuta a sua volta al 50’.

E che adesso verrà a Lecce da ultima, per una partita disperata per i genovesi sconfitti in casa, al 95’, da una Cremonese che non aveva mai vinto fuori».

Lo scontro salvezza

Lecce-Sampdoria, all’ora di pranzo di domenica, scriverà una pagina decisamente importante in tema salvezza. «Tutti con gli occhi sul Verona, che spera di lasciare il terz’ultimo posto magari all’ultima giornata, come accadde alla Salernitana al termine dello scorso campionato. L’assurdo intreccio dei risultati del ventinovesimo turno dice che davvero tutto è possibile in queste restanti nove partite. La Sampdoria a Lecce si gioca l’ultima speranza, ora che è scivolata sino in fondo. Ha perso ulteriormente la tranquillità. I doriani vivono le inquietudini societarie. Cosa, invero, che accade anche ad alcune delle grandi. Ma in questi casi magari ci sono giocatori che ammortizzano le conseguenze di situazioni problematiche. La Sampdoria non mi pare che sia molto attrezzata sotto questo aspetto. Bisognerà vedere la capacità di reazione allo scivolone beffardo con la Cremonese». Mister Fascetti ha fiducia nella squadra di Baroni. «È diverso il discorso per il Lecce, che ha il vantaggio di disporre di una società che ha un peso positivo, come positivi sono i rapporti con l’area tecnica, con l’esperto Corvino, con lo stesso Trinchera, e ovviamente con Baroni».
È un Lecce che in casa ha vinto solo due volte, nonostante il grandissimo tifo di tifosi generosi e appassionati. E che in casa giocherà non solo con la Sampdoria, ma anche con il Verona e con lo Spezia che adesso ha solo un punto meno del Lecce e conta sui gol di Nzola portato in Italia da Trinchera, in serie C con la Virtus Francavilla. Come dire che la salvezza la si deciderà proprio al Via del Mare, a partire dalla gara di domenica prossima. «Io credo molto nel Lecce e lo vedo salvo. Ritengo molto importante questa trentesima giornata. Il Verona va sul campo del Napoli ed il pronostico è tutto per i partenopei che hanno fretta di brindare allo scudetto già ampiamente meritato. Rischia molto anche lo Spezia con la Lazio, decisamente la seconda squadra del campionato. Un Lecce vincente contro la Sampdoria si dovrebbe ritrovare gli otto punti di vantaggio che aveva prima e vivere in serenità il finale di stagione. È una squadra di temperamento, questo Lecce. Lo era anche il mio Lecce che, anche se non ce la fece a salvarsi, nella seconda parte del campionato si faceva sentire con tutte. Basta chiedere informazioni alla Roma». Fascetti individua gli uomini capaci di spingere forte, di suonare la carica. «Quel Baschirotto soprattutto, fortissimo, generoso, e poi l’esperto Umtiti, e altri ancora. Poi c’è Strefezza: sono convinto che ritroverà i gol che varranno un finale tranquillo e la salvezza».

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