Inquinamento, si torna in classe, ma non tutti e nel pomeriggio

Alunni di una classe elementare
Alunni di una classe elementare
di Paola CASELLA
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Giovedì 14 Marzo 2019, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 13:03
La questione relativa alla chiusura delle due scuole del quartiere Tamburi sembra al momento risolta. Ieri, infatti, la maggior parte dei bambini e dei ragazzi sono tornati tra i banchi, anche se la soluzione trovata non suscita grande un entusiasmo tra le famiglie. Gli studenti dei plessi Deledda e De Carolis hanno, dunque, ripreso le lezioni, ma non sanno ancora quando e se potranno tornare nelle loro scuole. FaLa Deledda, infatti, potrebbe non essere riaperta a fine marzo per consentire l'esecuzione dei lavori per l'installazione dell'impianto di aerazione.
La settimana scorsa le due strutture scolastiche sono state chiuse con un'ordinanza del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, a causa della loro particolare vicinanza alle collinette ecologiche dell'ex Ilva, oggi ArcelorMittal, sequestrate dalla magistratura per la presenza di sostanze tossiche. La dirigente scolastica, appresa la notizia del sequestro, aveva subito scritto al primo cittadino per ricevere indicazioni sul da farsi, al fine di proteggere la salute degli studenti da eventuali rischi. Da qui, la decisione del sindaco di chiudere i due plessi, nell'attesa di ottenere dalle autorità competenti maggiori certezze sulla sicurezza.
Dopo le tensioni tra alcuni genitori esplose lunedì scorso, il clima si è notevolmente rasserenato. Da parte delle famiglie c'è stata sin dall'inizio, nonostante le preoccupazioni per i possibili disagi, la massima volontà di trovare al più presto una soluzione, per consentire ai propri figli di riprendere i loro consueti ritmi di vita.
L'Amministrazione comunale, attraverso Francesca Viggiano e Massimiliano Motolese, rispettivamente assessori all'Ambiente ed ai Lavori pubblici, ha seguito sin dal primo momento da vicino la vicenda. Inizialmente erano state avanzate due ipotesi: dislocare le quarantaquattro classi interessate al trasferimento, anche su doppio turno, tra la Giusti e la Gabelli, entrambe su Tamburi, oppure su un unico turno tutte alla Canfora che, però, non si trova nello stesso quartiere. L'ipotesi di spostarsi tutti alla scuola Canfora è stata, però, subito scartata perché avrebbe complicato l'organizzazione della vita quotidiana delle famiglie. La situazione si è sbloccata martedì, quando si è riunito il consiglio di istituto ed è stato deciso di restare nel quartiere con una turnazione che interessa i plessi Giusti, Gabelli e Vico.
Pertanto, gli alunni che già frequentavano la Vico di mattina continuano a frequentare le lezioni secondo il loro consueto orario, mentre nelle ore pomeridiane la scuola apre le sue porte alle classi della Deledda. La Gabelli, nel pomeriggio, ospita alcune classi del plesso De Carolis, mentre la Giusti accoglie, sia di mattina sia di pomeriggio, altre classi della De Carolis. L'unità oraria del turno pomeridiano è stata, però, ridotta a cinquanta minuti. Alle famiglie non è piaciuta la proposta di doversi allontanare troppo dal proprio quartiere, dovendo far fronte agli impegni con gli altri figli e con quelli lavorativi e familiari.
Pure la soluzione del turno pomeridiano ha lasciato insoddisfatto più di qualcuno, poiché per i bambini ed i ragazzi diventa impossibile frequentare palestre, scuole di danza, catechismo, sottoporsi a terapie e visite mediche. La decisione di una turnazione settimanale tra tutti gli studenti ha, per fortuna, reso più accettabile la proposta. Non si deve dimenticare, infatti, che la soluzione trovata serve a rispondere ad una situazione di emergenza e che bisogna conciliare nella maniera migliore e più indolore possibile il diritto alla salute e all'istruzione degli studenti.
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