«Cassa e manutenzione impianti
all’Ilva c’è una situazione critica»

«Cassa e manutenzione impianti all’Ilva c’è una situazione critica»
di Alessio PIGNATELLI
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Venerdì 15 Settembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:41
Capire come sarà governata questa fase transitoria in Ilva che durerà presumibilmente diverse settimane. Comprendere, cioè, come affrontare le eventuali problematriche quotidiane o la gestione dei numeri della cassa integrazione in questo periodo di interregno.
È la richiesta unitaria dei sindacati locali di categoria Fiom, Fim e Uilm al management dell’Ilva. Nello specifico, ieri mattina, i segretari generali territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil - rispettivamente Valerio D’Alò, Giuseppe Romano e Antonio Talò - hanno chiesto un incontro urgente all’Ufficio Relazioni Industriali (responsabile Cosimo Liurgo) e al direttore di sito Antonio Bufalini, per fare chiarezza sulle criticità rimaste fin qui irrisolte.
«In Ilva - dichiarano i tre segretari generali - persistono forti criticità, con particolare riferimento alla gestione della Cassa Integrazione Straordinaria, alla messa in sicurezza degli impianti, con assenza di manutenzioni, nonché l’andamento dello stesso sito. C’è un clima di incertezza che preoccupa un po’ tutti, lavoratori e cittadini compresi».
L’ultimo ostacolo di questo percorso scivoloso che dovrebbe portare a buon fine la cessione degli asset di Ilva ad Am Investco Italy - cordata guidata dalla capofila ArcelorMittal con la partecipazione di Marcegaglia - è il rinvio inaspettato dell’inizio della trattativa vincolante. Sarebbe dovuto esserci proprio oggi il summit al ministero dello Sviluppo economico tra i rappresentanti della multinazionale franco-indiana, i sindacati e il governo: a pochi giorni dalla data, però, dal Mise è arrivata la doccia fredda che ha spostato i termini di un mese, al 9 ottobre. Una decisione che ha generato confusione e proteste da parte delle organizzazioni sindacali che chiedono una svolta il prima possibile. Questa instabilità genera oggettivamente un rimando anche delle necessità quotidiane che sarebbero affrontate con maggiore tranquillità se la situazione fosse definita.
 
Quando Fim, Fiom e Uilm fanno riferimento alle problematiche sui reparti si focalizzano soprattutto su alcune aree come l’acciaieria.
Il mese scorso, per esempio, si è scesi di diverse migliaia di tonnellate nella produzione giornaliera di acciaio a causa di guasti ai convertitori. A causa della fermata del Convertitore 2 per manutenzione e la continuazione dei lavori per il ripristino del Convertitore 1, si andò in assetto con un solo convertitore e una sola colata continua in marcia con la relativa riduzione di personale.
Altra battaglia dei sindacati è sulla gestione della cassa integrazione. Non è la prima volta che chiedono un incontro urgente per discutere delle modalità e dei criteri di gestione con i quali viene attuata e gestita la cassa integrazione straordinaria. Secondo le organizzazioni sindacali non è garantita, a parità di funzioni e mansioni, una distribuzione equa della cassa integrazione che va così a pesare sempre sugli stessi.
In questo contesto - con l’aggiunta non da poco del rinvio della trattativa che accorcia i margini di un confronto che già si presentava complicato - la richiesta delle organizzazioni sindacali «finalizzata a ricevere gli opportuni chiarimenti sul futuro dello stabilimento nella gestione della fase di passaggio di proprietà».
 
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