Estorsioni a suon di attentati: 8 arresti
Stroncato il clan di Tramontone

Estorsioni a suon di attentati: 8 arresti Stroncato il clan di Tramontone
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Mercoledì 14 Febbraio 2018, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 13:33

Otto arresti all'alba per una serie di estorsioni condite anche da atti intimidatori, attentati incendiari e anche un ordigno per fortuna inesploso. E' questo il risultato di un'operazione dei carabinieri del Norm di Taranto, coadiuvati nella fase esecutiva da militari delle Compagnie del Comando Provinciale di Taranto, con il supporto di un elicottero del 6° nucleo Carabinieri di Bari Palese ed unità cinofile del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno. Le misure cautelari riguardano il cosiddetto clan Tramontone che operava tra Talsano e Leporano. In manette sono finiti: Daniele Leone (38 anni) di Taranto, Luca Fontana di Taranto (33) che era già in carcere, Arcangelo Palombella di Taranto (39). Giuseppe Liddi di Taranto (32), Domenico Salamina di Taranto (29). Ai domiciliari: Francesco Leone di Taranto (30), Giuseppe Chiulli di Taranto (34) e Giovanni Longo di Taranto (41).
Nel corso della conferenza stampa tenuta pochi minuti fa nel comando provinciale di Taranto, il comandante colonnello Intermite ha riassunto i termini della vicenda. Le indagini, avviate nel settembre 2017 hanno fatto luce su un gruppo criminale operante a Taranto, con epicentro il rione “Tramontone” della borgata Talsano, dedito ad estorsioni in danno di imprese, promosso, diretto e costituito da soggetti originari e residenti nel capoluogo ionico (tutti con precedenti penali).
L’indagine era stata  avviata in seguito a una serie di danneggiamenti ed incendi occorsi durante lo scorso anno nei quartieri e frazioni di Talsano, Lama, San Vito e nella vicina Leporano, in danno di imprenditori edili e commercianti. In dettaglio, si tratta di circa una decina di incendi di autovetture ed esercizi commerciali e del rinvenimento di un ordigno inesploso a Talsano, nei pressi della sede di un’impresa edile.
I provvedimenti sono stati firmati dal gip Benedetto Ruberto su richiesta del sostituto procuratore Remo Epifani.
 

 

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