Ex Cemerad, al via la bonifica dei fusti
Servono altri soldi

Ex Cemerad, al via la bonifica dei fusti Servono altri soldi
di Vincenzo DAMIANI
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Sabato 18 Febbraio 2017, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 16:41
[FIRMA]i Vincenzo DAMIANI

[/FIRMA]Quasi 3.500 fusti radioattivi da trasferire dal deposito ex Cemerad a Statte: è questa l’emergenza che più preoccupa il commissario straordinario per le bonifiche di Taranto, Vera Corbelli, ascoltata ieri mattina in V commissione regionale. L’operazione partirà ad aprile, ha annunciato Corbelli, e potrebbe durare diverse settimane: complessivamente in un’area di 4mila metri sono presenti 16.500 fusti. All’audizione in commissione erano presenti anche gli assessori all’assetto del territorio, Anna Maria Curcuruto, e all’ambiente Domenico Santorsola, oltre ai rappresentanti dell’Asl di Taranto e dell’Arpa Puglia. Il commissario ha mostrato attraverso delle foto e delle slide la complessità della situazione ambientale tarantina, dove dei 158 milioni di euro messi a disposizione per la bonifica 125 sono stati già impegnati e non è escluso che possano servire altri soldi. Infatti, gli interventi previsti inizialmente per alcune aree del capoluogo sono stati allargati ad altri Comuni, come Crispiano, Massafra e Statte: in tutto sono 564 i chilometri di territorio interessati dalla bonifica. Per quanto riguarda il sito di interesse nazionale di Taranto, la zona dove si sta operando ha una estensione di 117 chilometri quadri, gli interventi riguardano, in particolare, il molo polisettoriale con l’ammodernamento della banchina di ormeggio, il dragaggio dei sedimenti e la nuova diga foranea; la ristrutturazione di 5 scuole (già completata) e del cimitero del quartiere Tamburi; oltre alla messa in sicurezza dei terreni e della falda dell’area Pip di Statte. «In programma – ha spiegato Corbelli – ci sono ancora 9 interventi nel mar Piccolo che vanno dalla bonifica e riqualificazione ambientale delle sponde e delle aree contigue alla mitigazione degli impatti derivanti dagli scarichi». Basti pensare che sono stati censiti 180 scarichi, tra quelli industriali e quelli civili. Gli operatori stanno cercando di salvaguardare la fauna attraverso lo spostamento temporaneo, ad esempio sono stati messi in salvo oltre 3mila cavallucci marini. «Taranto – ha aggiunto la Corbelli – deve diventare un laboratorio ambientale a livello internazionale, dobbiamo dare delle risposte a problematiche complesse».
 
«Prendiamo atto delle parole del commissario straordinario – ha commentato al termine dell’audizione il presidente del gruppo Pd in consiglio regionale Michele Mazzarrano- quanto fatto finora non è sicuramente un punto di arrivo nel lungo iter per l’ambientalizzazione di Taranto, ma solo un inizio. Siamo felici soprattutto di aver appreso che, ad aprile, partirà finalmente la rimozione dei fusti radioattivi dell’ex Cemerad. La situazione di Taranto, purtroppo, era e rimane molto complessa da un punto di vista ambientale». I lavori sono partiti a fine del 2014 ma davanti c’è ancora un lungo percorso che potrebbe richiedere diversi anni.
Tra gli altri interventi (dei quali scriviamo a parte) anche quello del Movimento5Stelle, che pur apprezzando il lavoro del commissario, avverte: «Senza un piano di riconversione industriale dell’area tarantina gli effetti delle bonifiche dureranno solo qualche anno ecco perché si rende necessario un vero e proprio cambio d’approccio culturale alla problematica» hanno dichiarato i consiglieri Cristian Casili e Antonio Trevisi.
«Non si può agire solo sull’emergenza – hanno aggiunto - non è sufficiente parlare solo di bonifica occorre un approccio di tipo sistemico per tutelare l’area tarantina, che ha elementi paesaggistici unici al mondo come il complesso sistema delle gravine o le biocenosi del mar Piccolo, solo per fare alcuni esempi».
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