Ilva, trattativa interrotta: tavolo “congelato”

Ilva, trattativa interrotta: tavolo “congelato”
di Alessio PIGNATELLI
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Giovedì 26 Aprile 2018, 19:36 - Ultimo aggiornamento: 20:42
Tavolo congelato e rimandato a data da destinarsi: è rottura tra sindacati e Am InvestCo sul piano occupazionale Ilva al termine del tavolo romano con la mediazione del viceministro Bellanova. Non sono state sufficienti quasi sette ore di riunioni tra ristrette e plenarie per aprire spiragli.
L’azienda resta ferma sull’impostazione iniziale: 10mila riassunti subito ma al termine del completamento del piano industriale (secondo le stime iniziali, nel 2023), quel numero calerebbe a poco meno di 8.500 unità. Sindacati compatti nel respingere questo schema: non c’è spazio per alcun esubero e il diktat prevede l’intera platea dei lavoratori del gruppo - poco meno di 14mila, nello specifico 13.800 - dentro ArcelorMittal.

Si attendono adesso delle reazioni dai lavoratori che, in questi giorni, ascolteranno il resoconto durante le assemblee sindacali. Non si esclude uno sciopero unitario come a ottobre. 
Lo sforzo - secondo l'azienda - è già stato compiuto portando dalle iniziali 8.500 alle 10mila unità assunte in seguito al pressing dell’Esecutivo. Al termine del piano industriale, però, quel numero scenderebbe a meno di 8.500 unità e non si può trattare. Gli esuberi confluirebbero nell’Amministrazione straordinaria per opere di bonifica al di fuori del perimetro aziendale. Per le organizzazioni sindacali, un’impostazione inaccettabile.
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