Referendum popolare per il depuratore

Referendum popolare per il depuratore
di Gianluca CERESIO
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Domenica 21 Maggio 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 21:14
Per il depuratore deciderà un referendum popolare. Questa la decisione che l’amministrazione comunale di Manduria intenderebbe adottare. Tale intenzione è stata espressa ieri dal presidente del consiglio comunale Enzo Andrisano in una specifica nota in cui si evidenzia che « dopo una serie di iniziative finalizzate ad individuare il sito per il depuratore consortile Sava-Manduria e marine, si è giunti alla conclusione che le uniche due zone possibili e cantierizzabili sono l’opzione definita B e l’opzione definita C». In estrema sintesi, la prima prevederebbe gli impianti di depurazione in zona Urmo Belsito, la seconda sposterebbe l’impianto in zona Serpenti. Come rimarca lo stesso presidente Andrisano, l’amministrazione ha provato, in diverse sedute di consiglio comunale, a cercare di individuare una soluzione alternativa a queste due possibilità ma le opzioni proposte non sono state accettate dalla Regione Puglia, che continua a sostenere che gli unici due siti possibili sono Urmo e Serpenti e che comunque la scelta di uno dei due spetta al comune di Manduria. A questo punto, evidentemente né il sindaco Roberto Massafra e tanto meno la sua amministrazione, intendono assumersi tale responsabilità nei confronti dei cittadini manduriani e avetranesi, pensando bene di demandare tale onere all’esito di un referendum. C’è intanto chi, alle opzioni proposte, da sempre, detestando la costruzione di un mega depuratore, ha contrapposto l’idea che sarebbe stato più opportuno e meno dispendioso se si fosse rimodernato e reso efficiente il depuratore già esistente a Manduria, quindi costruirne uno nuovo solo per Sava, limitato ai propri bisogni. In questo caso, probabilmente si sarebbero evitate scaramucce politiche, confronti campanilistici ed altro.
 
In ogni caso, come sottolinea il presidente nella sua nota, «nel rispetto delle istituzioni regionali, dei lavoratori che attendono per poter iniziare le loro attività, della comunità di Avetrana e soprattutto della città di Manduria, si è fatta spazio l’ipotesi del referendum cittadino, attraverso il quale, ogni elettore manduriano potrà manifestare la sua volontà indicando come soluzione la proposta B o la proposta C».
Lo stesso Andrisano nella giornata di ieri, ha avuto modo di ascoltare un numero importante di consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, i quali, in modo trasversale, hanno manifestato, in quasi tutti i casi, una volontà positiva nell’ accettare l’ipotesi referendum. «L’idea dell’amministrazione – si legge ancora nella nota - non è quella di dare la responsabilità della scelta ai cittadini ma capire, attraverso l’atto democratico del voto, qual è la vera volontà del popolo, quel popolo che magari non scrive su Facebook o che non legge qualche giornale locale». Ora, gli uffici preposti già interpellati, sostengono che la procedura per arrivare al voto non durerà più di 30/40 giorni, al termine dei quali i cittadini potranno esprimersi nelle urne. Per concludere, Andrisano rivolge a tutti i cittadini, a nome di tutta l’amministrazione comunale, «l’invito ad abbassare i toni, in quanto, la volontà politica è quella di seguire i desideri dei cittadini, dando al futuro di questa città l’opportunità di avere nelle zone marine acqua e fogna»
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