Perde la vista da un occhio subito dopo il parto cesareo

Perde la vista da un occhio subito dopo il parto cesareo
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Martedì 21 Novembre 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 21:04
Una giovane 29enne di Manduria, al settimo mese e mezzo di gravidanza, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ha accusato dei fortissimi dolori al ventre, cosa che richiederebbe certamente l’immediato intervento dello specialista. Ma al Giannuzzi, dati i continui tagli il punto nascite è stato abolito. 
Nel caso specifico, una parente della 29enne, operante nel settore sanitario, conscia dell’assenza del servizio al nosocomio locale, ha ritenuto opportuno richiedere l’intervento del 118 che è giunto in pochissimi minuti ed ha provveduto al trasporto della partoriente al SS Annunziata di Taranto. Giunta nel reparto di ostetricia, la donna è stata prontamente soccorsa ed ha partorito dopo essere stata sottoposta a taglio cesareo. 
Anche se tutto è andato per il meglio, non si capisce ancora in base a quale complicanza o reazione individuale, la partoriente abbia perso la vista da un occhio. Provvidenziale comunque è stato il fatto che in casa della 29enne ci fosse una persona competente a livello sanitario che ha ritenuto di dover richiedere il trasporto immediato a Taranto, al contrario, si sarebbe potuto perdere tempo nel portarla dapprima al Giannuzzi, dove, non si sarebbe potuto intervenire, ponendo così maggiormente a rischio la vita della paziente e del nascituro. 
Si ripresenta evidente la carenza del punto nascite in quel di Manduria, considerato che la viabilità non consente un celere trasporto all’ospedale del capoluogo. Infatti, il percorso stradale impone una durata che va oltre un’ora, traffico permettendo. 
Nei casi urgenti ciò può significare porre a serio rischio la vita delle pazienti e dei nascituri, premesso che ciò rientrerebbe poi nel capitolo delle rispettive responsabilità. 
Si ricorda che il reparto ostetricia e ginecologia presso l’ospedale di Manduria, venne chiuso tempo fa e fu spostato dapprima a Grottaglie, quindi in seguito fu lasciato unico e solo riferimento il SS. Annunziata di Taranto. Infatti, dando sfogo alle decisioni assunte politicamente a tavolino, senza rendersi conto fino in fondo delle realtà e delle esigenze territoriali, il piano di riordino regionale non ha tenuto conto della distanza che separa Manduria e centri limitrofi, come Avetrana, Torre Colimena e San Pietro dal capoluogo. Tanto per sottolineare quanto importante sia la presenza di un punto nascite in loco, ricordiamo quanto accadde il primo luglio 2014, allorchè una 35enne di Manduria, fu costretta a partorire sulla barella del 118, il cui personale, viste le circostanze e considerato che non c’era tempo da perdere, si vide costretto a rimboccarsi le maniche ed aiutare la signora a far nascere il bambino.
Altro episodio il 7 gennaio dello scorso anno, quando una 23enne di San Pancrazio Salentino, al settimo mese di gravidanza, data l’imminenza del parto prematuro, fu costretta a ricorrere al pronto soccorso del Giannuzzi, laddove i sanitari in servizio si improvvisarono ginecologi e ostetriche, riuscendo a condurre a lieto fine il parto. 
Casi emblematici questi, uniti ad altri già verificatisi in questi anni che dovrebbero far riflettere sulla necessità di far ritornare il punto nascite e il reparto di ostetricia al Giannuzzi di Manduria, ciò a garanzia della sicurezza delle partorienti e a tutela del personale sanitario spesso costretto ad intervenire in emergenze che potrebbero costare la vita alle pazienti. 
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