«Una visita cardiologica? Se ne parla a dicembre»

«Una visita cardiologica? Se ne parla a dicembre»
di Gianluca CERESIO
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Mercoledì 17 Gennaio 2018, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 17:45
Un anno per una visita cardiologica, se paghi però anche in settimana.
Questo il tempo di attesa riferito proprio ieri al Cup dell’ospedale Giannuzzi di Manduria a chi si è recato allo sportello per fissare un appuntamento per una visita cardiologica ed è stato risposto che non è possibile prima di dicembre 2018.
Purtroppo l’attesa di mesi se non di anni per sottoporsi ad accertamenti specialistici o a un esame diagnostico è ormai divenuta una consumata abitudine per la nostra sanità.
Anche se il piano nazionale di governo delle liste d’attesa, tutt’ora in vigore, prevede che le Asl e gli ospedali devono rispettare i tempi massimi di attesa per l’erogazione delle 58 prestazioni elencate nel Pngla e più in particolare per ciò che riguarda 14 visite specialistiche tra cui appunto: cardiologia e oculistica che devono essere garantite entro 30 giorni dalla richiesta, mentre per altre prestazioni come la mammografia e la tac entro 60 giorni.
Per quanto attiene alla diagnostica e la specialistica, nel piano nazionale viene specificato che i tempi massimi devono essere rispettati nel caso di prime visite o primi esami e non per i controlli.
Infatti, per chi soffre di problemi cardiovascolari oppure oncologici, ha diritto ad essere sottoposto a visita non oltre i 30 giorni e se ci fosse una urgenza anche prima usufruendo dei codici di priorità. In ogni caso, qualora non fosse possibile rispettare tali termini (ciò dovrà essere però documentato) ogni paziente ha la possibilità di ricorrere al servizio libero professionale denominato intramoenia, in povere parole pagando la visita.
In tal caso, come in effetti risulta, è possibile ottenere la prestazione entro pochi giorni. Da premettere che presso il distretto sanitario di Manduria, dove vengono effettuate le visite e gli esami specialistici, prendendo come esempio il caso indicato, il cardiologo è disponibile solo per 6 ore settimanali, ciò che comporta certamente un sovraccarico di appuntamenti, mentre non si può non indicare che c’è carenza di specialisti anche per quanto riguarda altre visite ed accertamenti.
 
Sta di fatto che, comunque, per legge, il tempo di attesa deve essere adeguato al bisogno di salute del paziente e il medico di base può determinare la tempistica per la visita o per l’esame adoperando i codici di priorità. Una disposizione difficile da coniugare con quella che continua ad essere la realtà sul campo. Sperimentata ancora ieri dai pazienti che hanno bussato alla porta dell’ospedale Giannuzzi di Manduria. Dove, come si è detto, per una visita cardiologica bisogna aspettare sino al prossimo dicembre. Un anno, praticamente, per accedere ad un accertamento la cui importanza è sotto gli occhi di tutti. Anche se, per chi può, resta la strada dell’esame a pagamento.
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