Costruzioni nuove spacciate per ristrutturazioni: sequestri nella Valle dei Trulli

Costruzioni nuove spacciate per ristrutturazioni: sequestri nella Valle dei Trulli
di Eugenio CALIANDRO
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Venerdì 17 Marzo 2017, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 13:45
 Lavori abusivi sui trulli in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico. È quanto hanno scoperto i carabinieri forestali della Stazione e dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Martina Franca nel corso di un’operazione che ha portato, nella giornata di ieri, al sequestro di un cantiere situato nell’agro.
Nella circostanza, è scattato il deferimento alla procura della Repubblica, del proprietario dell’immobile, del direttore dei lavori e del legale rappresentante dell’impresa edile.
«I lavori, nel dettaglio - specificano i carabinieri forestali in una nota - erano finalizzati alla demolizione e alla ricostruzione di un trullo oltre che alla ristrutturazione di altri due e avevano previsto anche la realizzazione di uno scavo nel terreno di 137 metri quadrati per la costruzione di un altro immobile progettato per ampliare l’intera struttura».
«I lavori - secondo quanto verbalizzato dagli uomini dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Martina Franca - erano stati eseguiti con la semplice presentazione al Comune di Martina Franca di una “Scia” (segnalazione certificata di inizio attività) per interventi di ristrutturazione».
Tuttavia, «questi lavori, essendo di notevole entità - si legge ulteriormente nella nota dei Forestali - avrebbero invece richiesto autorizzazione paesaggistica e valutazione d’incidenza ambientale per ottenere solo infine un permesso di costruire».
Contestate dai Forestali anche le modalità di intervento.
 
Secondo quanto riscontrato dai carabinieri, infatti, i lavori sui trulli stavano avvenendo con materiali (tufo, calcestruzzo) non consentiti dalle linee guida del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (Pptr) per il restauro delle strutture in pietra a secco della Puglia.
Ma non solo questa circostanza ha determinato l’intervento dei militari.
Nel cantiere, infatti, sarebbe stata rinvenuta dai militari anche la presenza di due operai sprovvisti di documentazione attestante la regolare assunzione, sui quali sono in corso ulteriori accertamenti. L’iter autorizzativo previsto dalla legge - fanno sapere dalla Stazione dei Forestali - «era stato in questo caso completamente bypassato con la presentazione della Scia, strumento previsto dalla normativa sull’edilizia esclusivamente per i casi che non necessitano di una mirata verifica da parte dei tecnici e permette l’inizio dei lavori senza un preventivo controllo neppure di tipo formale da parte dell’autorità competente».
L’intero cantiere è stato quindi sottoposto a sequestro (provvedimento finalizzato a un’eventuale confisca) e, come dicevamo, il proprietario dell’immobile, il direttore dei lavori e il legale rappresentante dell’impresa edile sono stati deferiti dai carabinieri forestali alla procura della Repubblica di Taranto per reati di natura edilizia ed ambientale.
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