Rogo con l’auto rubata
Intimidazione a benzinaio

Rogo con l’auto rubata Intimidazione a benzinaio
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Mercoledì 16 Maggio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 08:49
Le fiamme sono divampate nel cuore della notte. Divorando una macchina rubata, usata come innesco, e danneggiando in parte la stazione di servizio presa di mira. Nessun dubbio sulla natura dolosa del rogo, mentre resta da decifrare il movente.
Allarme la scorsa notte in una stazione di servizio di Talsano dove le fiamme sono divampate violentissima in piena notte. In azione, presumibilmente, una vera e propria banda che ha preso di mira il distributore. A lanciare l’allarme sono stati alcuni automobilisti di passaggio che hanno notato le fiamme altissime dalla strada. Sono stati loro ad avvisare le forze dell’ordine e sul posto sono piombati i carabinieri e i vigili del fuoco. Questi ultimi hanno domato in pochi secondi il violentissimo rogo. Le prime luci dell’alba, quindi, hanno illuminato lo scheletro della vettura, una opel station wagon, ridotta ad un tizzone. E poi i danni, fortunatamente contenuti, riportati dalle strutture della stazione di servizio.
Come si diceva nessun dubbio sulla natura dolosa dell’incendio, resta da capire l’obiettivo del raid in piena notte. Stando ad una primissima ricostruzione fatta dagli investigatori, i malviventi hanno raggiunto nella notte la stazione di servizio a bordo della vettura rubata e di un altro mezzo. Hanno parcheggiato la macchina da “sacrificare” vicino alle strutture del benzinaio ed hanno appiccato il rogo, che sono state alimentate con del liquido infiammabile. Poi sono fuggiti con l’altro mezzo. Una intimidazione in piena regola sulla quale ora stanno lavorando gli investigatori della compagnia di Taranto. Due le piste che vengono battute. Da un lato quella più inquietante del messaggio da parte del racket delle estorsioni. Un segnale chiaro a sottomettersi all’obolo del pizzo.
L’altra possibile lettura, invece, è quella di una ritorsione di natura personale. Meno probabile, invece, l’ipotesi di un’azione condotta da semplici “teppisti”.
 
A tal proposito i carabinieri hanno raccolto subito la deposizione del titolare della stazione di servizio. Quest’ultimo non sarebbe stato in grado di fornire elementi utili, sostenendo sostanzialmente di non aver idea di chi possa nascondersi dietro l’intimidazione. Gli investigatori, intanto, hanno acquisito le immagini registrate da alcune telecamere di sicurezza della zona.
La speranza è che gli obiettivi del “grande fratello” abbiano catturato le fasi dell’incursione messa a segno dagli incendiari. Le sequenze registrate dalle telecamere ora sono allo studio degli investigatori per individuare dettagli che possano rivelarsi utili a dare un volto agli attentatori.
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