Rubato il Primitivo americano
Acqua al posto dello Zinfandel

Rubato il Primitivo americano Acqua al posto dello Zinfandel
di Nazareno DINOI
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Sabato 24 Febbraio 2018, 10:26 - Ultimo aggiornamento: 10:28
Al posto del vino, pregiato, gli hanno messo l’acqua, anche se minerale. Proprio come nella popolare canzone. Ed è il caso di dire che piove sul bagnato per Gregory Perrucci, imprenditore del vino e promotore, per il secondo anno consecutivo, della “Fiera Ottima” di marzo, parodia della “Pessima” che quest’anno non si farà. Dopo il clamoroso furto di mezzi agricoli subito l’anno scorso proprio in chiusura della fiera, questa volta la cattiva sorte lo ha colpito in maniera singolare e alla vigilia dell’appuntamento. Il pacco che stava aspettando dagli Stati Uniti contenente il pregiato “Zinfandel”, vitigno californiano cugino del “Primitivo di Manduria” (ma molto più costoso), è stato “aggredito” da qualche manolesta. Così al posto del pregevole rosso, nel contenitore di polistirolo ha trovato dodici bottiglie di acqua minerale. Un colpo per il vignaiolo che sette giorni fa aveva confezionato personalmente il pacco dalla California dove era stato per uno dei suoi numerosi viaggi di lavoro. Valore del danno, tra prodotto e spedizione, intorno ai 1500 euro.
Brucia molto di più l’onta e soprattutto la ridotta degustazione dello Zinfandel nell’imminente manifestazione fieristica che si terrà nelle cantine dell’azienda Felline (Spazio Primitivo) il 10 e 11 marzo. Due giorni di dibattiti, musica e soprattutto rassegne culinarie di piatti tipici preparati da ristoratori del posto da abbinare ai tre vitigni legati dallo stesso ceppo: il padrone di casa “Primitivo di Manduria”, il “Plavac Mali della Croazia” e lo Zinfandel della California che per venire in Italia si è “trasformato” in acqua.
L’imprenditore è furioso. «Dopo sei giorni di ritardo – racconta Perrucci - ricevo oggi la cassa degli Zinfandel che avevo acquistato in America e che avevo imbarcato assieme ai miei bagagli. Operatori lestofanti – aggiunge - hanno placidamente aperto il pacco e si sono fregati le 12 bottiglie di vino sostituendole con 12 bottiglie di acqua minerale». A riprova di ciò l’imprenditore del Primitivo pubblica anche le foto di una grossa scatola appena aperta con all’interno dodici bottiglie azzurre di acqua, molto probabilmente gassata. Gli autori del furto hanno opportunamente tolto l’etichetta forse per far credere che il colpo sia stato commesso oltreoceano.
 
«Dal formato della plastica e dal lotto di imbottigliamento stampato sul tappo – spiega Perrucci - si riconosce una nota marca di acqua italiana, distribuita solo in Italia».
Già vittima in passato di analoghe sorprese, il primogenito della nota famiglia di vinificatori manduriana, se la prende con il “sistema” italiano. «Fossimo in un Paese normale - aggiunge - la piaga dei saccheggi dai bagagli di passeggeri in transito nell’aeroporto di Fiumicino sarebbe stata estirpata radicalmente: che ci vuole, infatti – conclude - a concentrare le indagini e la sorveglianza in un posto super delimitato dove operano relativamente pochi addetti e si registrano tanti furti ogni anno?».
Infine rassicura. «Alla Fiera Ottima, comunque, gli Zinfandel non mancheranno».
Saranno quelli della sua collezione privata che sarà sacrificata in barba a chi ha voluto cambiare il vino in acqua.
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