Sequestrato ex stabilimento Miroglio
che era utilizzato come discarica

Sequestrato ex stabilimento Miroglio che era utilizzato come discarica
di Francesco TANZARELLA
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Mercoledì 9 Maggio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 20:09
La Guardia di Finanza di Castellaneta, ieri mattina, ha posto sotto sequestro preventivo l’ex stabilimento Miroglio. Al Comune di Castellaneta, proprietario della struttura, pare sia stata contestata la realizzazione al suo interno di una discarica abusiva. Il piazzale dell’opificio, infatti, era stato adibito temporaneamente a centro comunale di raccolta dei rifiuti, in virtù di un’ordinanza comunale (la n. 78 del 14 settembre 2016) che invocando le speciali forme di gestione dei rifiuti previste dall'art. 191 del decreto legislativo 152 del 2006 (meglio note come codice dell’ambiente) aveva previsto la realizzazione della piattaforma di stoccaggio per un periodo non superiore ai sei mesi. L’utilizzo dell’area per questo scopo, però, si sarebbe protratta oltre i limiti temporali consentiti e anche su un’estensione superiore a quella autorizzata, configurandosi quindi gli estremi del reato di discarica abusiva.
Il sequestro preventivo, quindi, si è reso necessario per verificare la natura e la quantità dei rifiuti ancora presenti nel piazzale dello stabilimento, contenuti in diverse decine di cassonetti, compresi i cassoni utilizzati per le potature, i rifiuti ingombranti e i RAEE. Al momento del sequestro, inoltre, sarebbe stata riscontrata la presenza di un operaio impegnato nello scarico di altro materiale.
 
L’ordinanza aveva assegnato all'associazione temporanea di imprese composta da “Erkav s.r.l” e “Area Sud Milano s.p.a” (titolare del servizio di igiene urbana nel comune) la gestione del centro comunale di raccolta temporaneo, ma dai loro vertici non è trapelata alcuna notizia, né in merito alla natura del sequestro, né all'utilizzo dell’area oltre le indicazioni dell’ordinanza. Sul sito del Comune di Castellaneta, infatti, non vi è traccia di proroghe del provvedimento, che tuttavia dovrebbero essere appannaggio di autorità superiori.
Per altro verso, allo scadere degli effetti dell’ordinanza le due società avrebbero dovuto ripristinare lo stato dei luoghi, o almeno qualcuno avrebbe dovuto contestargli questa necessità. Circostanza che non si sarebbe verificata, creando i presupposti affinché si consumasse il reato di discarica abusiva. La contestazione mossa dalla Guardia di Finanza, che è stata supportata solo logisticamente dai Carabinieri Forestali di Castellaneta, colpirebbe il Comune in generale, ma anche il sindaco Giovanni Gugliotti in particolare, insieme con due dirigenti comunali.
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