Stupro di gruppo dopo il colloquio? I tre "tutor" andranno a processo

Stupro di gruppo dopo il colloquio? I tre "tutor" andranno a processo
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Mercoledì 14 Novembre 2018, 13:04
Andranno a processo i tre giovani accusati di aver stuprato una 23enne originaria di Manduria, alla fine di un colloquio di lavoro. Il gup Cinzia Vergine ha rinviato a giudizio G.G., 32enne di Galatone, (ritenuto il presunto autore della violenza) e due suoi complici: P.N., 29 anni, di Gallipoli e A.M., di 23, residente a Lequile accusati di violenza sessuale di gruppo e furto in concorso.
Il processo inizierà il prossimo 18 giugno. Nel frattempo, la ragazza, originaria di Avetrana, si è costituita parte civile con l’avvocato Angelica Angelini.
L’indagine è stata condotta dagli agenti della Squadra mobile di Lecce supportati dai colleghi di Gallipoli. Gli accertamenti scattarono dopo la denuncia della giovane. Secondo il suo racconto, l’11 novembre di tre anni fa, la ragazza avrebbe raggiunto il Salento per sostenere una prova di lavoro e svolgere attività di volantinaggio nella zona ovest della provincia. Dopo aver parlato con i titolari venne affidata ai tre giovani, suoi tutor, con cui trascorse la mattinata tra Novoli e Villa Convento, area in cui testarla sul campo.
Subito dopo i ragazzi si offrirono di riaccompagnare l’aspirante candidata presso la stazione ferroviaria di Lecce, da dove avrebbe ripreso il treno per tornare a casa.

Ma l'incubo per la ragazza iniziò quando il “branco” avrebbe deviato imboccando una stradina di campagna alla periferia di Novoli. Qui, stando all’accusa, G.G. l'avrebbe violentata di fronte agli altri due giovani. Alla fine della violenza la giovane contattò per telefono un’amica per poi raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” dove venne medicata per le ferite riportate durante il presunto stupro. Secondo quanto contestato, i tre si sarebbero impossessati dello zaino della ragazza con all’interno circa 150 euro e la carta d’identità della 23enne. G.G. e P.N. sono difesi dagli avvocati Luigi, Alberto e Arcangelo Corvaglia;  A.M. invece, da Stefano Bortone.
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