Leonardo, fumata nera per gli addetti alle pulizie

Leonardo, fumata nera per gli addetti alle pulizie
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Giovedì 23 Febbraio 2017, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 22:07
L’incontro di ieri mattina tra azienda uscente, azienda subentrante, stazione appaltante e organizzazioni sindacali è risultato infruttuoso. E rimane quindi in bilico il futuro di 13 dipendenti della “Ina Global Service Srl”, ditta appaltatrice dei servizi di pulizie civili e industriali all’interno dello stabilimento Leonardo (ex Alenia) di Grottaglie. 
Il personale è in ferie forzate da più di tre settimane e in mobilitazione con un sit-in permanente in segno di protesta davanti i cancelli dello stabilimento.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti rendono noto che ieri mattina la Ina Global Service ha comunicato la perdita di un pezzo dell’appalto di pulizie tecniche «a chiamata» in favore della Gbm srl di Ortanova (Foggia), ditta metalmeccanica, e contestualmente, ha inviato ai lavoratori dei telegrammi con i quali comunicava il loro licenziamento. 
«A seguito dell’intervento sindacale, in sede istituzionale, la società - spiegano le organizzazioni sindacali - ha acconsentito a ritirare i licenziamenti confidando nel buon esito della trattativa. Purtroppo però, l’impresa subentrante ha abbandonato il tavolo dopo aver presentato una proposta contrattuale largamente insufficiente che prevedeva la disponibilità ad assumere alle proprie dipendenze non tutti i lavoratori interessati ma soltanto, tra l’altro a tempo determinato, soltanto 10 unità delle 13 in oggetto, con contratto a 30 ore settimanali, esclusivamente per la durata dell’appalto ed applicando il contratto nazionale collettivo di lavoro della Metalmeccanica». 
Dunque ieri è stato formalizzato l’esito negativo della procedura di passaggio d’appalto, per assenza della società subentrante. I 13 lavoratori sono in attesa delle decisioni della società uscente. 
 
I sindacati - in una nota a firma dei segretari Mauro Palmatè,     Antonio Arcadio    e Carmelo Sasso rispettivamente per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil - definiscono «arrogante» il comportamento dell’impresa subentrante Gbm, che «non ha inteso discutere minimamente nel merito - concludono - le nostre proposte e non ha mai inteso nemmeno ascoltare le nostre ragioni». Giudicano infine «irresponsabile» l’atteggiamento della stazione appaltante Leonardo Finmeccanica che «è rimasta silente ed insensibile al grido di dolore di 13 famiglie e di un’intera comunità».
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