Amianto killer in Ilva, assolto Fabio Riva

Amianto killer in Ilva, assolto Fabio Riva
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Sabato 24 Giugno 2017, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 10:48
Assolto Fabio Riva. Condanne confermate, anche se ridimensionate, per tre ex manager della grande fabbrica di Taranto all'epoca della gestione di Stato griffata Italsider. Questi gli ingredienti salienti del verdetto con il quale, ieri sera, la Corte di Appello di Taranto ha definito il secondo grado di giudizio del processo per la morte di una quindicina di lavoratori di Ilva e Italsider uccisi dal cancro provocato dall'amianto. Un pericolo del quale le tute blu non sarebbero state informate e contro il quale, i 27 imputati alla sbarra tra dirigenti dell'azienda privata e quella di Stato, erano accusati di non aver predisposto misure per evitare conseguenze per gli operai.

​In primo grado il procedimento si era concluso con 27 condanne. Ma quel verdetto è stato rivisto dai magistrati d'Appello. A cominciare dalla posizione di Fabio Riva, ex vicepresidente della Riva Fire, e di Luigi Capogrosso, direttore della fabbrica per diversi anni durante la gestione privata. Riva, assistito dagli avvocati Luca Perrone e Nicola Marseglia, e Capogrosso, difeso dagli avvocati Enzo Vozza e Alberto Mittone, sono stati scagionati dalle imputazioni relative alla morte di due lavoratori. Un verdetto che ha cancellato la loro condanna a sei anni in primo grado.

Tre, invece, le condanne decretate dai giudici: Sergio Noce a 2 anni e 4 mesi, rispetto ai 9 anni e mezzo del primo grado, Giambattista Spallanzani a 2 anni e 8 mesi, condannato a nove anni e 2 mesi in primo grado, e Attilio Angelini a 2 anni, nove anni in primo grado. Si tratta di tre ex dirigenti dell'Italsider di Stato, condannati solo per alcuni dei quindici decessi al centro del processo. Ai tre imputati la pena è stata condannata o sospesa, mentre è stato confermto l'obbligo di risarcire i familiari delle vittime per i casi in cui si è ritenuti di condannare.

Assolti tutti gli altri imputati, anche loro ex dirigenti dell'Italsider. La sentenza di assoluzione è arrivata per Aldo Bolognini, Massimo Consolini, Giovanni Gambardella, Ettore Salvatore Giovanni Gillerio, Francesco Chindemi, Mario Lupo, Renato Cassaro, Nicola Muni, Franco Simeoni, Lamberto Gabrielli, Mario Masini, Tommaso Vincenzo Milanese, Augusto Rocchi, Costantino Savoia, Alberto Moriconi, Bruno Fossa, Riccardo Roncan, Pietro Nardi, Giorgio Zappa.

I manager nel primo round del processo erano stati tutti condannati a pene comprese tra gli otto anni e mezzo e i quattro anni. Per altri due imputati la Corte ha decretato il non doversi procedere per "intervenuta morte del reo".
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