«Senza una lista certificata il M5S a Taranto non esiste»

«Senza una lista certificata il M5S a Taranto non esiste»
di Alessio PIGNATELLI
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Giovedì 23 Marzo 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 14:23
«Il Movimento 5 Stelle Taranto a oggi non esiste. Esisterà quando ci sarà una lista certificata. C’è poca chiarezza da fare quindi su un Movimento che ancora non c’è. Aspettiamo tutti la decisione dello staff e ovviamente siamo pronti a sostenere il candidato sindaco certificato».
Sceglie la diplomazia Antonella Laricchia, portavoce M5S al consiglio regionale, sbarcata ieri al Meet Up “Amici di Beppe Grillo Taranto”. Sono ore caldissime per le risposte che dovrebbero arrivare dallo staff sulle tre liste presentate dai diversi Meet Up jonici e Laricchia prova a spegnere le polemiche interne.
«Nel Movimento funziona così: qualsiasi cittadino può riunirsi in gruppi e inviare una lista. In qualche caso si scelgono le comunarie, in altri no. Noi non sappiamo quanti cittadini hanno scelto legittimamente di presentare una lista. Potrebbero essere tre come leggiamo sui giornali. Il bello del Movimento è proprio questo, rispetto a un partito. Dopodiché noi abbiamo un garante che si assicura che i candidati rispettino dei requisiti: per esempio che non abbiano carichi pendenti, non abbiano fatto più di due mandati, abbiano la fedina penale pulita. Comunque Taranto adesso ha bisogno di parlare di temi e soluzioni di problemi: tutto il resto si risolverà».
Insomma inutile soffiare sul fuoco delle faide quando ancora non c’è una decisione ufficiale. La consigliera regionale era a Taranto per la giornata mondiale dell’acqua: «Per il M5S l’acqua è una delle cinque stelle, rappresenta un diritto. In Puglia fatichiamo a far comprendere questo concetto al presidente Emiliano e alla maggioranza. Da giorni siamo in giro in tutte le piazze per far capire cosa accadrà dal 2018 al nostro acquedotto pugliese se non ci sbrighiamo a ripubblicizzarlo».
 
Accanto a lei, l’attivista Francesco Nevoli: «Partiamo da un presupposto: le Nazioni Unite hanno sancito il diritto all’acqua potabile. Ci muoviamo in questa prospettiva per dire che l’acqua deve essere pubblica e per questo chiediamo la ripublicizzazione dell’acquedotto pugliese. Attualmente è una società per azioni e il capitale sociale è interamente nelle mani della Regione Puglia. La concessione finirà nel 2018: sappiamo per certo che ci sono delle società private che vogliono metterci le mani. La logica del profitto non può prevalere».
Al di là del tema dell’incontro, Antonella Laricchia si è infine soffermata su due vertenze complicatissime del territorio.
Per quanto riguarda Ilva, la portavoce pentastellata ha ribadito quanto annunciato già da settembre 2016: «Il Movimento ha presentato a Taranto cosa è successo ad altre realtà europee come Ilva. Riconvertire economicamente un’area industriale in crisi si può. Per riconversione intendiamo il superamento della fabbrica che è insostenibile. Probabilmente se non ci fossero stati tutti questi decreti salva-Ilva, la sua insostenibilità già sarebbe emersa. Siamo per un superamento di questo modello economico per reimpiegare gli operai come successo in Germania nell’area della Ruhr o a Bilbao dove la fabbrica è stata completamente superata. Vogliamo ricollocare nei settori economici che sicuramente Taranto con le sue risorse naturali, archeologiche e architettoniche non mancherà di offrire».
Infine, di strettissima attualità, la vertenza Teleperformance: «Abbiamo presentato un’interrogazione (insieme all’altro consigliere regionale grillino Marco Galante ndc) citando proprio il pericolo Almaviva bis. Purtroppo da forza di opposizione possiamo fare solo domande e poi sta alla maggioranza rispondere con i suoi tempi. Non possiamo far altro che sollecitare perché c’è un grande rischio e diversi cittadini hanno bisogno di queste risposte».
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