Solo 295 firme valide: disco rosso per Alfano, i candidati scendono a 10

Solo 295 firme valide: disco rosso per Alfano, i candidati scendono a 10
di Michele MONTEMURRO
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Martedì 16 Maggio 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 17:27
Saranno soltanto dieci i candidati per succedere alla poltrona del primo cittadino uscente Ippazio Stefàno. A deciderlo è stata la Commissione elettorale circondariale, che ha dunque escluso i candidati sindaco Alfonso Alfano e Giuseppe Quaranta e anche i candidati consiglieri Giuseppe Calianni (Laboratorio democratico per Bitetti sindaco), Antonio Sasso e Gaetano Sabato (Taranto Rinasce per Baldassari sindaco).
La motivazione dell’esclusione di Alfano e Quaranta è stata ufficializzata dal segretario generale del Comune di Taranto, Eugenio De Carlo, che in una nota spiega quanto già anticipato nei giorni scorsi: «Il signor Quaranta non ha presentato alcuna sottoscrizione, il signor Alfano pur avendo presentato circa 400 sottoscrizioni, solo 295 - precisa il segretario generale - recavano la necessaria autenticazione, risultando quindi, al di sotto del numero minimo legale di 350 sottoscrizioni. I predetti candidati Quaranta e Alfano - conclude la nota - hanno presentato reclamo relativamente all’impossibilità e/o indisponibilità dei consiglieri comunali ad autenticare le sottoscrizioni. La Cec ha applicato doverosamente le disposizioni di legge vigenti». 
Ad essere esclusi dalla competizione elettorale sono anche tre candidati consiglieri: Giuseppe Calianni, in quanto non risulta all’anagrafe, e a causa della mancata parità di genere Antonio Sasso e Gaetano Sabato, che figurano come ultimi due uomini nella lista Taranto Rinasce.
 
Per domani a mezzogiorno, invece, è previsto il sorteggio per la numerazione sulle schede elettorali dei dieci candidati alla carica di sindaco, che sono: il direttore della Casa circondariale di Taranto in aspettativa Stefania Baldassari, con un cartello di liste civiche nelle quali figurano anche esponenti di Forza Italia e Direzione Italia; il presidente del Consiglio comunale e consigliere provinciale Piero Bitetti, ex Pd ma sostenuto da liste civiche; l’ex presidente del Tribunale di sorveglianza Massimo Brandimarte, con la lista civica a suo nome e quella del sindaco uscente, Sds; il consigliere comunale Mario Cito, candidato per la quarta volta, la terza di fila, con At6 Lega d’azione meridionale; l’allevatore Vincenzo Fornaro, con liste ecologiste e ambientaliste; l’ex consigliere comunale Pino Lessa con una lista civica; il raccomandatario marittimo Rinaldo Melucci con il Pd e altre liste e movimenti di area centrosinistra; l’avvocato Francesco Nevoli con il Movimento 5 Stelle, all’interno del quale figurano esponenti del Comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti; l’ex dirigente della Provincia Luigi Romandini supportato da liste civiche; l’ex procuratore capo Franco Sebastio sostenuto da liste civiche. 
Definita la rosa dei candidati sindaco, ora gli elettori aspettano di conoscere meglio i programmi elettorali e di sapere, in previsione di un secondo turno che gli addetti ai lavori danno quasi tutti per certo, con chi eventualmente si apparenterebbero alcuni candidati qualora dovessero andare al ballottaggio. Chi quasi sicuramente procederebbe solo con le rispettive liste all’eventuale secondo turno sarebbero Francesco Nevoli col Movimento 5 Stelle e Mario Cito con At6 Lega d’azione meridionale: per il primo è scontato perché lo prevede una linea guida nazionale, per il secondo è praticamente certo. Un metodo, un segnale di chiarezza che potrebbe essere ben valutato dagli elettori. A sciogliere la riserva dovranno essere un po’ tutti, specie quei candidati che si ritrovano con numerose liste a sostegno. Sarà interessante comprendere se il centrosinistra farà una sintesi tra coloro che si ritrovano su fronti opposti al primo turno, come per le coalizioni di Melucci, sostenuto soprattutto dal Pd, e di Bitetti, che fino al mese scorso era un esponente di spicco a livello locale del partito di Matteo Renzi. 
Così come bisognerà valutare se la Baldassari stringerà alleanze anche col centrosinistra, sulla base del modello Provincia ispirato dal presidente Martino Tamburrano. Di fatto il direttore della Casa circondariale in aspettativa è già riuscita nell’impresa di mettere assieme consiglieri comunali uscenti di maggioranza e opposizione, chissà se sarà capace anche in un eventuale ballottaggio.
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