Nevoli e la missione rossoblu: «Rinnovare insieme la città»

Nevoli e la missione rossoblu: «Rinnovare insieme la città»
di Alessio PIGNATELLI
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Maggio 2017, 05:30
«Ho un percorso politico assolutamente diverso da quello di mio padre al quale riconosco responsabilità di carattere politico: a lui ma anche agli altri assessori della giunta Di Bello. Così come ce ne sono per quegli amministratori delle ultime giunte. Detto questo, Mario Cito afferma che lui è il candidato ma il sindaco sarà il padre. Gli rispondo che io sono il candidato ma il sindaco saremo tutti quanti noi, tutti i cittadini».
La “missione rossoblu”, così la definisce lo stesso Francesco Nevoli, dei pentastellati di Taranto parte sistemando immediatamente alcuni tasselli. E il primo è ormai noto: il tallone d’Achille dell’avvocato su cui si stanno concentrando molti avversari - l’ultimo in ordine, appunto, Mario Cito - riguarda proprio la storia di suo padre: Mimmo è stato esponente di rilievo della stagione Di Bello naufragata in malo modo.
Affrontata la questione, parte al contrattacco: «I toni di questa campagna elettorale sono accesissimi e c’è forse qualcuno che non ha ben chiara la funzione di Palazzo di Città. C’è chi pensa sia una succursale dell’ufficio di collocamento: poi magari ci renderemo conto che qualche candidato consigliere è stato assunto a retribuzioni elevatissime. È ora di dire basta a tutto questo».
Nevoli sostiene di voler ripartire «dalla nostra identità, valorizzarla e andarne fieri. Ecco perché la chiamiamo missione rossoblu: devono sentirsi responsabili tutti, dalle periferie al centro, di questo rinnovamento».
 
Il programma tocca diversi punti: «Abbiamo lavorato sul programma dalla scorsa estate. Siamo partiti dalle proposte dei cittadini imbucate nelle cassette. C’è un gruppo che ha lavorato in maniera incredibile e sono orgoglioso di tutti. È un programma aperto, un contenitore che i cittadini potranno integrare. All’interno del gruppo ci sono trentadue persone che mi accompagnano: operai, commercianti, appartenenti a forze dell’ordine e armate, casalinghe. Sono persone che hanno le mani libere. Hanno fatto attivismo per la strada o nelle associazioni. Non troverete una persona invischiata con la classe dirigente che ha devastato questa città».
Le proposte vanno dal reddito di cittadinanza declinato attraverso «la moneta complementare che chiameremo Archita: consente di negoziare servizi e non si è più ricattati dalla fiscalità» ai temi della legalità e trasparenza con «la lotta alla corruzione e all’abusivismo».
Per la mobilità si propone di lasciare spazio gradualmente a «biciclette, mezzi condivisi, auto elettriche e trasporto pubblico locale efficiente: vogliamo che gli studenti e i meno fortunati possano prendere il bus senza spese». Sulla partecipazione alla vita amministrativa si vuole «realizzare il bilancio partecipato dove è la cittadinanza a dirci come investire nella nostra Taranto».
Non può mancare il macrotema delle fonti inquinanti: «La rivoluzione del M5S a tutti i livelli istituzionali punterà a riconvertire economicamente Taranto nel rispetto dell’ambiente e dei diritti dei cittadini: ci impegniamo a fare la nostra parte usufruendo anche dei fondi europei. Ci sono esempi in Germania, in Spagna, in Polonia. Nessuno può rimanere indietro. Il reimpiego dei lavoratori servirà per la decontaminazione del territorio: per un sindaco la legge prevede esercizi di poteri in determinati momenti con problemi risolvibili con ordinanze».
Passare dalle parole ai fatti è un esercizio complesso e Nevoli conclude anche seppellendo l’ascia di guerra intestina ai meet-up cittadini: «Se mi dovessero chiedere cosa realizzare nei primi 100 giorni rispenderei: non abbiamo la bacchetta magica e nessuno conosce la reale esposizione debitoria delle casse del Comune. C’è per esempio il problema personale del Comune: l’organico è metà rispetto a quanto previsto e alcuni dirigenti stanno per andare via. Occorre capire i limiti e cercare di superarli. Il sindaco ha parametri in cui muoversi, conosciamo i problemi. Eventualmente bisognerà trovare deroghe. Gli altri due candidati sindaco del Movimento (Bello e Lucarelli ndc) sono venuti qui per apporre la firma per la presentazione della lista. Abbiamo apprezzato tutti e chiudiamo le polemiche».
© RIPRODUZIONE RISERVATA