Candidati sindaco: Nevoli è in vantaggio, ma Melucci, Baldassari e Cito lo inseguono

Candidati sindaco: Nevoli è in vantaggio, ma Melucci, Baldassari e Cito lo inseguono
di Alessio PIGNATELLI
3 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Maggio 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 20:36
Quattro candidati sindaci staccati di un’incollatura per il potenziale ballottaggio a due - rispettivamente in ordine di percentuali Nevoli, Melucci, Baldassari e Cito - e una richiesta preponderante al prossimo inquilino di Palazzo di Città: la chiusura delle fonti inquinanti.
È il quadro descritto dal sondaggio effettuato da Amedeo Cottino, sondaggista ed esperto di statistica, commissionato dall’associazione culturale “Orizzonti” affiliata a Federmanager. È indicativo della situazione frastagliata e complessa ma, prima di andare a scandagliare dati, risposte e percentuali, è opportuno chiarire la metodologia. 
L’indagine è stata condotta dall’8 al 20 maggio su un campione di 986 contatti con 655 interviste positive, pari al 3,75 per mille, della popolazione maggiorenne con diritto al voto e rappresentativa del territorio, nelle loro percentuali, attraverso sei criteri di stratificazione. Ricordiamo che Taranto conta una popolazione di 191mila abitanti, di cui circa 174mila con diritto al voto.
I sei criteri selezionati sono stati: zona di residenza, sesso, stato civile, età, professione e percorso di studi. Le donne hanno una maggioranza minima raggiungendo il 52 per cento delle risposte positive.
 
Tra i quartieri, invece, la preponderanza delle risposte arriva da Solito Corviseo (11,15%), Tre Carrare Battisti (10,84%), Salinella (10,53%) e via via tutti gli altri. La maggioranza delle risposte proviene inoltre da persone coniugate mentre per il criterio delle fasce di età è interessante andare più nello specifico: su 655 risposte positive, la maggioranza (141 equivalente al 21,53%) è in un range tra i 49 e i 60 anni. I più giovani, invece, tra i 18 e i 25 anni rappresentano il 13,28% delle risposte.
Tra le professioni troviamo i pensionati col 16,18%, lavoratori dipendenti, disoccupati (entrambi rappresentano la stessa fetta, ossia il 14,96%) e poi ancora artigiani, casalinghe, commercianti.
Andiamo al succo del sondaggio. Da prendere con le dovute precauzioni come insegnano i precedenti a livello nazionale e internazionale ma sicuramente interessante. Alla domanda secca “Andrà a votare per il Sindaco di Taranto?” i sì rappresentano il 60,76%, i no il 18,47%. La buona notizia per chi rincorre o vuole consolidarsi è chi risponde “non so” di una spanna oltre il 20%. Statisticamente, secondo Cottino, di questi potrebbe decidere di andare alle urne il 6/7%. I motivi del non voto sono una cartina di tornasole della sfiducia e della stanchezza dell’elettore: ben il 40,5% sostiene di non avere fiducia nei partiti. Evidentemente il proliferare di liste civiche aveva annusato questo malcontento. C’è però anche chi è ormai rassegnato in quanto “è inutile” al 25,62%.
Arriviamo alle macroquestioni. Per “La prima cosa che deve fare il nuovo Sindaco di Taranto” prende il largo la chiusura delle fabbriche inquinanti col 19,35%. Poi, i tarantini chiedono pietà per le proprie tasche colpite da una pressione fiscale pesantissima: “ridurre le tasse e imposte locali” si piazza al secondo posto col 13,32%. La medaglia di bronzo ricalca la prima posizione: l’auspicio di “nuove forme di economia” tocca l’11,06%. La classifica si completa con la richiesta di “far funzionare i servizi” (10,55%), “obbligare a non inquinare” (9,30%), “rendere la città più vivibile” (9,05%) e “dare lavoro ai giovani disoccupati” (7,79%). I restanti hanno fornito altre risposte.
Ed eccoci alle preferenze e ai voti. Partiamo dagli indecisi, ossia da chi ha detto che voterà ma non sa ancora chi: è il 3,02%. Significa che, sommato a quel 6/7% di cittadini che alla fine deciderà di andare alle urne, costituisce un bacino consistente. Probabilmente questi voti pescheranno dal ceto medio, da chi non ha una stretta convinzione politica. Andiamo allora sui nomi considerando che in questo sondaggio era considerato ancora Alfano che però sposta pochissimo gli equilibri. Nevoli dei 5Stelle è al 15,33% (con una proiezione di voti di 17.166), Melucci al 14,82% (16.603), Baldassari al 14,57% (16.322) e Cito al 14,07% (15.759). A seguire ci sono Bitetti e Fornaro con la stessa percentuale dell’8,29%, poi Romandini (8,04%), Sebastio (7,04%), Brandimarte (4,02%) e infine Lessa (2,26%).

LA PRECISAZIONE
In adeguamento spontaneo rispetto alla contestazione dell’assenza di nota informativa,  pur essendo indicato nel testo dell’articolo quanto richiesto dall’art. 8 L. 28/2010 in materia di diffusione di sondaggi, occorre precisare che il servizio pubblicato il 24 maggio 2017, stante l’assenza della nota informativa, non faceva riferimento ad un sondaggio con valore scientifico e, dunque, tale da poter essere ritenuto una reale rilevazione delle intenzioni di voto per le elezioni amministrative comunali di Taranto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA