Situazione patrimoniale incerta: i revisori dei conti chiedono l’inventario sui beni del Comune

Situazione patrimoniale incerta: i revisori dei conti chiedono l’inventario sui beni del Comune
di Michele MONTEMURRO
3 Minuti di Lettura
Sabato 19 Agosto 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:34
 I controllori non possono controllare. Il collegio dei revisori del Comune di Taranto «non è in grado di attestare la corrispondenza tra le scritture contabili e la situazione di fatto del patrimonio dell’ente». È quanto scrivono i revisori nella relazione relativa al bilancio consuntivo dell’ente, che ha ricevuto «parere favorevole», ma prescrivendo al Comune di «vincolare le risorse finanziarie di avanzo libero all’estinzione dei debiti fuori bilancio»: si tratta di una somma di poco superiore ai 2 milioni di euro.
L’organo di revisione, presieduto da Oronzo Antonio Schirizzi e composto da Vincenzo Tosiani e Francesco Patruno, non può esprimersi sullo stato patrimoniale dell’ente semplicemente perché non c’è un atto - almeno che non sia stato posto agli atti - relativo ad un inventario generale. Ciò che manca nella documentazione prodotta al collegio è la predisposizione dello stato patrimoniale e del conto economico.
Tradotto dai tecnicismi significa che i revisori non hanno potuto esprimere il proprio parere, quindi non sono stati nelle condizioni di verificare, ad esempio, il numero di computer, sedie, mobili e quant’altro di cui dispone il Comune rispetto a quanto dichiarato dai rispettivi uffici. In passato, per questioni attinenti agli ingranaggi della macchina amministrativa, ci ha pensato la magistratura ad intervenire e le conseguenze sono ben note a tutti.
Il collegio ha invitato quindi «gli organi preposti ad attivare senza indugio - si legge nella relazione - attività ed azioni tese alla ricognizione del patrimonio dell’ente e della sua corretta e puntuale inventariazione, anche alla luce del nuovo principio contabile».
Il 28 agosto si torna in aula per approvare il bilancio consuntivo (l’ultimo dell’era Stefàno) per il quale nei mesi scorsi c’è già stata la diffida del prefetto, essendo i termini oramai abbondantemente scaduti. Il tempo delle elezioni comunali, però, ha più o meno “giustificato” tale ritardo. 
 
Al riguardo ci sarà da verificare soprattutto la posizione della minoranza, che in aula potrebbe suggerire al sindaco, che detiene anche la delega al Bilancio, di accogliere urgentemente l’invito dei revisori o, addirittura, di ricorrere alla magistratura come proprio il centrosinistra ha fatto negli anni della gestione Di Bello-Tucci.
Lo stesso organo, il collegio dei revisori, ha espresso parere non favorevole per il bilancio di previsione 2017-2019 (anche questo l’ultimo dell’era Stefàno) e a maggio scorso ha già segnalato al Consiglio comunale e alla Procura regionale della Corte dei conti di Puglia «la mancanza di equilibrio tra le poste di bilancio in entrata e le poste in uscita». 
Tra l’altro, sempre in ordine alla materia contabile, manca ancora la manovra di assestamento generale di bilancio e salvaguardia degli equilibri per l’esercizio corrente, ovvero non è stato ancora analizzato il riequilibrio finanziario dell’anno 2017.
Sarà probabilmente per queste ragioni, considerato il grande lavoro che ci sarà da fare per i conti del Comune, che il sindaco Rinaldo Melucci nei giorni scorsi ha voluto assumere come direttore generale uno che i numeri in carriera li ha “masticati” con una certa frequenza, Ciro Imperio, al quale le casse comunali erogheranno uno stipendio lordo di 10mila euro al mese per i prossimi tre anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA