Centrodestra fra certezze e qualche dubbio

Centrodestra fra certezze e qualche dubbio
di Michele MONTEMURRO
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Lunedì 8 Gennaio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 20:05
Il centrodestra inizia a contarsi al proprio interno e spuntano i primi candidati abbastanza certi. Tra questi ci sono il deputato uscente Gianfranco Chiarelli (Noi con l’Italia) e il presidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano (Fi) che hanno chiesto entrambi come prima opzione la candidatura nel collegio del Senato: chi non ce la fa sarà catapultato nel collegio della Camera dei deputati che va da Ginosa a Grottaglie passando per Martina Franca e Massafra (rispettivamente le città di Chiarelli e Tamburrano).
Per il presidente della Provincia ci sarebbero problemi di ineleggibilità non avendo rassegnato anzitempo le dimissioni da Palazzo del Governo, ma Tamburrano appare sicuro di ciò che sta facendo e prosegue la sua corsa verso il parlamento.
In Forza Italia c’è pure chi ipotizza un impegno dell’attuale presidente della Provincia nel listino plurinominale anziché nel collegio uninominale perché se dovesse essere ineleggibile si procederebbe ad elezioni suppletive, mentre se dovesse decadere dopo l’elezione nel listino scatarrerebbe automaticamente il primo dei non eletti dello stesso partito, senza creare ulteriori problemi.
Un rischio che non solo Tamburrano ma tutta Forza Italia dovranno prendersi.
Nella remota ipotesi dovesse liberarsi un posto nel collegio del versante occidentale sarebbero disponibili a misurarsi l’ex consigliere regionale ginosino Pietro Lospinuso, che può contare anche sulla sponda romana del senatore Maurizio Gasparri, e il giovane sindaco di Castellaneta Giovanni Gugliotti, che diversamente dovrebbe attendere qualche mese in più per ottenere la candidatura alla presidenza della Provincia. 
Chi, invece, sta vedendo aumentate le probabilità di candidarsi nel collegio uninominale della Camera nel versante orientale, dove un terzo dei comuni sono del Tarantino e i restanti del Brindisino, è il giovane sindaco di Maruggio Alfredo Longo.
 
Il primo cittadino maruggese sarebbe avvantaggiato da un paio di fattori, su tutti la mancanza di alternative di “peso” in quel collegio (Manduria è commissariata e il francavillese Luigi Vitali si candida al Senato) e gli ottimi rapporti che vanta sia col coordinatore regionale di Forza Italia sia con gli altri esponenti del partito.
Ha offerto la sua disponibilità anche il sindaco di Sava Dario Iaia, ma appare praticamente impossibile che Fitto dopo Chiarelli riesca ad ottenere un altro seggio nel Tarantino.
Le eventuali “quote rosa” potrebbero essere rappresentate dalle candidature della deputata uscente Vincenza Labriola (eletta nel M5S) o della consigliera regionale Francesca Franzoso, che il partito non ha ancora interpellato probabilmente perché se eletta farebbe scattare in consiglio regionale Mario Cito di At6 come primo dei non eletti in Forza Italia.
Nel collegio della camera di Taranto città oltre alla Labriola è in corsa pure il coordinatore provinciale Michele Di Fonzo.
In Fratelli d’Italia è abbastanza certo il ritorno in pista dell’ex sindaco di Martina Franca Leonardo Conserva (ex An), che dovrebbe ottenere un posto come capolista nel listino plurinominale. 
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