Ilva, l’Antitrust europeo frenato dal caso Thyssen

Ilva, l’Antitrust europeo frenato dal caso Thyssen
di Alessio PIGNATELLI
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Sabato 18 Novembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 19:33
La riunione al Mise di giovedì scorso e la contestuale decisione di spacchettare la vertenza Ilva in più tavoli per gli enti locali apre a un nuovo calendario. Agenda di per sé già ricca in quanto erano già fissate diverse date: dalla più prossima, quella del 22 novembre con l’audizione dei vertici di ArcelorMittal alla Commissione industria del Senato, a quelle del 27 e del 28 novembre in cui le organizzazioni sindacali approfondiranno i temi delle bonifiche con l’Amministrazione straordinaria e, successivamente, piani industriale e ambientale.
Innanzitutto, come detto, l’audizione di mercoledì al Senato. Per le ore 9 la Commissione Industria presieduta da Massimo Mucchetti ha convocato i vertici di ArcelorMittal, capofila della cordata Am InvestCo aggiudicatrice degli asset Ilva. L’appuntamento fa parte di un’indagine conoscitiva sul Gruppo Ilva nel quadro della siderurgia e dell’industria italiana in cui sono stati ascoltati recentemente anche sindacati e altre parti interessate.
La settimana successiva saranno protagoniste proprio le organizzazioni sindacali poiché ripartirà la negoziazione. Al ministero dello Sviluppo economico ci saranno due momenti separati. I sindacati discuteranno prima delle bonifiche esterne al perimetro della cessione con i Commissari straordinari di Ilva alle ore 18 di lunedì 27 novembre. Il giorno dopo, invece, intensa giornata sui piani industriale e ambientale di Am InvestCo: rispettivamente alle ore 9 il primo confronto, alle 14.30 il secondo. Si entrerà più nello specifico e si analizzeranno le prospettive di ArcelorMittal per il nuovo corso Ilva. Magari, sarà l’occasione per approfondire programmi importanti come la copertura dei parchi per avere risposte precise su tempistiche e progetti. È bene ricordare che l’avvio anticipato della copertura dei parchi ha già avuto il via libera dal ministro Calenda: sarà l’Amministrazione straordinaria a iniziare i lavori propedeutici anticipando le risorse e, una volta che la procedura di cessione sarà effettiva, potrà rivalersi sui nuovi proprietari.
 
C’è, sullo sfondo, attesa per la decisione dell’Antitrust sulle possibili concentrazioni di acciaio nel mercato globale.
A questo proposito sono da registrare delle importanti affermazioni del vicesegretario europeo di IndustriAll (è una confederazione sindacale internazionale composta da circa 600 sindacati in 140 paesi ndc) Luis Ángel Colunga che ha seguito da vicino la pratica. A margine di un convegno a Bruxelles, al portale specializzato Siderweb, ha ipotizzato che la causa dell’allungamento dei tempi sia dovuto a un altro importante processo in corso: la joint venture tra Tata Steel e Thyssenkrupp.
Un piccolo passo indietro: a inizio ottobre era arrivato un iniziale responso positivo dalla Commissione Antitrust che sta valutando l’acquisizione di Ilva da parte di ArcelorMittal in seguito alla “notifica di un progetto di concentrazione in conformità dell’articolo 4 del regolamento numero 139/2004 del Consiglio”. Nel punto 3 la Commissione annunciava che “a seguito di un esame preliminare la Commissione ritiene che la concentrazione notificata possa rientrare nell’ambito di applicazione del regolamento sulle concentrazioni. Tuttavia si riserva la decisione definitiva al riguardo”. Il riferimento è il fascicolo “M.8444 - ArcelorMittal/Ilva” che poi ha subìto uno scossone tant’è che, il 9 novembre, la Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita prendendosi più tempo.
«Inizialmente sembrava che la Commissione volesse rilasciare il nulla osta all’operazione senza particolari problemi: questa era l’impressione nel corso dei primi incontri in cui siamo stati interpellati - ha spiegato Colunga a Siderweb -. Con tutta probabilità tra le osservazioni presentate all’Unione ve n’è stata una in cui si evidenziava che, se entrambe le operazioni si fossero concluse con successo, si sarebbe verificata l’eventualità che nel campo dei piani in acciaio due realtà avrebbero detenuto il 70% del mercato. Ciò ha portato la Commissione ad analizzare gli scenari con una maggiore attenzione. Lo conferma il fatto che sia stato chiesto un parere sull’operazione ArcelorMittal-Ilva a un migliaio di distributori e commercianti europei. Credo però che questa operazione dovrebbe concludersi senza problemi per quanto riguarda gli asset italiani».
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