Taranto, l’ospedale militare si apre all’esterno

Taranto, l’ospedale militare si apre all’esterno
di Francesca RANA
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Venerdì 15 Settembre 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 18:41
La politica di apertura alla cittadinanza di Taranto, e non solo, ed alle strategie di interazione istituzionale non si cambia. Il passaggio di consegne alla direzione del Centro Ospedaliero Militare, a connotazione interforze, ieri mattina, ha consentito di individuare obiettivi futuri e ricordare emozioni provate negli ultimi due anni.
Le sfide riguarderanno: la definizione, quando si conoscerà l’esito di una riunione del senato accademico, di un accordo con l’Università degli Studi di Bari, sull’inserimento del centro ospedaliero nelle rete dell’offerta formativa sanitaria, con il coinvolgimento di tutti i reparti, dopo un impegno preso il 14 giugno scorso; una convenzione sulla nuova Tac, recentemente consegnata ed inaugurata. I traguardi emozionanti sono stati: i risultati del centro trasfusionale; i trattamenti in camera iperbarica; la certificazione nella sala operatoria, aperta a tutto, eccetto la neurochirurgia; le fisioterapia grazie ad un nuovo laser; l’accordo esecutivo con il Wwf di Taranto, attraverso il progetto dell’urp, “Adottiamo un giardino”, sull’uso sostenibile di risorse naturali ed attività di valorizzazione nei giardini delle ville Giovinazzi, Catapano e Capecelatro, custodite nel centro ospedaliero militare; la convenzione sull’Alternanza Scuola Lavoro con Battaglini, Cabrini e Calò.
Il direttore uscente, capitano di vascello Francesco Antonazzo, si è soffermato sulla donazione di sangue, le tipologie di trattamenti iperbarici ed i “cantieri aperti” in diverse direzioni: «Siamo riusciti a donare 150 sacche di sangue in un periodo di scarsa disponibilità di questo tesoro dell’umanità, abbiamo fornito le sacche di sangue al Celio di Roma, destinate ad attività fuori area ed abbiamo consentito la donazione di sangue ai bambini thalassemici. Un paziente ha beneficiato di 2500 trattamenti in camera iperbarica. Stipuleremo una convenzione con l’Asl, affinchè la nuova tac possa servire alla cittadinanza. Non ho dubbi sulla stipula di questa convenzione e sull’accordo con l’università». Il nuovo direttore, capitano di vascello Vincenzo Mascellaro, ha svolto praticamente tutti i ruoli al c.o.m ed ha seguito le fasi preliminari di numerose idee progettuali, sul tavolo nonostante le poche risorse disponibili: «Si sta finalmente concretizzando un percorso di collaborazione con Asl ed Università di Bari, in sintonia con l’Ispettorato di Sanità ed i comandi. Attendiamo l’ufficialità, prima di entrare nella rete universitaria. Ho svariate idee. Pensiamo di aumentare le interazioni. La tac è stata appena implementata e dovranno esserci tempi tecnici di formazione. Qualunque attività a favore dei cittadini, dovrà essere affrontata in accordi con l’Asl. Andiamo in quella direzione. I tempi precisi stento ad immaginarli. Daremo il massimo».
 
Oltre alle autorità civili e militari di tutte le forze, invitate alla cerimonia, il nuovo ispettore di sanità, Mauro Barbierato, appena subentrato ad Enrico Mascia, diventato sindaco di Policoro, ha sintetizzato i principi fondamentali della sanità militare (medicina operativa nelle emergenze, medicina preventiva e medicina legale) ed ha evidenziato una legge delega in discussione in Senato, nella commissione Difesa (atto 2728), sul libro bianco ed il nuovo ordinamento sanitario, spiccatamente interforze.
In conclusione, il comandante di Marina Sud, ammiraglio di squadra, Eduardo Serra, ha parlato di “continuità nel cambiamento” ed ha elogiato le forme di collaborazione con le Asl di Matera e Taranto: «Il muro di questo centro ospedaliero non è un ostacolo».
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