Ladro sacrilego ai domiciliari, ma nessuno lo vuole ospitare

Ladro sacrilego ai domiciliari, ma nessuno lo vuole ospitare
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Mercoledì 23 Agosto 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 21:37
Domiciliari con braccialetto elettronico per il ladro sorpreso a rubare nella chiesa tarantina del “Sacro Cuore di Maria”, in via Pio XII.
L’uomo, il 38enne grottagliese Ciro Annicchiarico, resta per il momento in carcere. Nessuno dei suoi familiari, infatti, sembra disponibile ad ospitarlo dopo il gesto sacrilego compiuto nel capoluogo jonico.
Il provvedimento di arresti domiciliari, in ogni caso, è stato firmato dal gip del tribunale di Taranto dottor Benedetto Ruberto.
Assistito dal suo avvocato di fiducia, Ciro Annicchiarico avrebbe tentato di giustificare il suo gesto nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Alla fine, però, si sarebbe trincerato dietro a un vago “sono confuso, non ricordo nulla del mio gesto.
Il giudice ha disposto il beneficio dei domiciliari che, per il momento, non sembra essere andato a buon fine.
Il raid di Annicchiarico era stato compiuto nei giorni scorsi con un complice. Ma il tentato furto era andato a vuoto grazie all’acume del parroco. È stato quest’ultimo infatti a sventare il furto. Di una serie di suppellettili, tra cui una sedia a rotelle e alcuni componenti di un computer. Ma anche di una statua, una riproduzione in gesso di San Pio di Petralcina.
 
Il prete aveva bloccato Annicchiarico, mentre un altro giovane era riuscito a scappare.
L’episodio è accaduto l’altro ieri. Gli agenti della Volante erano intervenuti e avevano arrestato il 38enne. La pattuglia della Volante era intervenuta in via Pio XII, dopo la segnalazione di furto in atto all’interno della Chiesa “Sacro Cuore di Maria”, a cura di uno dei fedeli della stessa parrocchia. In pochi attimi i poliziotti erano giunti nei pressi della chiesa, che si trova tra la zona Bestat e il quartiere Solito.
Proprio in via Pio XII, i poliziotti avevano visto il parroco che si era posto all’inseguimento del ladro. Il rapido intervento degli agenti aveva consentito di bloccare il grottagliese, mentre la refurtiva del furto era stato recuperato tra le auto in sosta.
Il bottino consisteva in una statua in gesso di Padre Pio, appunto. Ma c’era pure una radio e alcuni componenti del computer. Il tutto era stato riposto su di una sedia a rotelle, anche quest’ultima trafugata dall’interno della sagrestia e utilizzata per il trasporto della “refurtiva”. I poliziotti avevano poi ricostruito i fatti avvenuti poco prima del furto.
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