Morto a 4 anni in ospedale, la Procura fa sequestrare le cartelle cliniche

Morto a 4 anni in ospedale, la Procura fa sequestrare le cartelle cliniche
di Nazareno DINOI
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Mercoledì 22 Febbraio 2017, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 13:40

È toccata alla pm Giorgia Villa l’inchiesta sulla morte di Jacopo Zanzonelli, il bimbo di 4 anni di Maruggio che ha cessato di vivere giovedì 16 febbraio per cause ancora sconosciute, poche ore dopo il ricovero nella pediatria dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. 
Il magistrato che ha preso in mano l’esposto presentato dall’avvocato Erminio Marsella per conto dei genitori del bimbo, ha già fatto acquisire dai carabinieri tutta la documentazione clinica prodotta dai due ospedali che hanno avuto in cura la piccola vittima: il Giannuzzi di Manduria e il Santissima Annunziata del capoluogo. Sulla base di questi dati e dallo studio delle cartelle mediche, la dottoressa Villa stabilirà il numero e i nomi degli indagati a cui far notificare gli avvisi quale atto di garanzia, appunto, per consentire loro di nominare un consulente di fiducia il quale potrà prendere parte all’autopsia che sarà eseguita sul corpo di Jacopo nelle prossime ore.
Al momento non è possibile sapere quanti saranno gli indagati anche per i numerosi passaggi di specialisti e reparti che ha fatto il bambino durante il suo ultimo tragitto di vita.
 
La mattina del ricovero i genitori lo portarono al pronto soccorso di Manduria con i sintomi di vomito e diarrea. I sanitari del Giannuzzi chiesero la consulenza al pediatra dell’ambulatorio interno disponendo dopo il ricovero nel reparto di pediatria dell’ospedale tarantino poiché quello di Manduria ne è sprovvisto.
Al presidio cittadino Jacopo, a cui era stata diagnosticata una marcata disidratazione, era arrivato nelle prime ore del pomeriggio apparentemente in condizioni non critiche. La situazione clinica è poi precipitata repentinamente e a niente sono valsi i tentativi dei medici per salvarlo. Al suo capezzale quel giorno sono intervenuti specialisti di diverse branche, dai pediatri ai rianimatori e anche i cardiologi. Una morte difficile da accettare non solo per i familiari ma anche per i medici del reparto che disposero l’esame autoptico necessario a stabilire le cause di quell’incredibile decesso. Ai genitori poi sono stati necessari due giorni per metabolizzare la tragedia e chiedersi se fosse stato fatto il necessario per salvare il loro Jacopo. così partita la denuncia che ha interrotto l’iter autoptico diagnostico deciso dall’ospedale per passare la mano a quello di natura medico legale disposto dalla Procura della Repubblica che affiderà l’incarico ad un perito esterno.

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