Porto, c’è una seconda cordata interessata al Molo polisettoriale

Porto, c’è una seconda cordata interessata al Molo polisettoriale
di Alessio PIGNATELLI
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Martedì 28 Novembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 19:25
Un’altra richiesta di concessione per il Molo Polisettoriale del porto di Taranto. L’Autorità di sistema portuale ha comunicato che è stata formalizzata l’istanza di concessione da parte della società “South Marine Gate S.r.l”. Due settimane fa, analoga domanda fu presentata dalla società consortile “Southgate Europe Terminal” costituita dai soci Zeta System Spa e Taranto Iniziative Produttive Srl.
Ieri, quindi, seconda novità nel giro di pochi giorni. L’Autorità di sistema portuale, in una nota, ha specificato che venerdì scorso la società South Marine Gate S.r.l. - costituita tra i soci Castiglia S.r.l., Compagnia Portuale S.r.l., Malucla S.r.l. e Quadrato Divisione Industria S.r.l. - ha ufficializzato “apposita istanza al fine di acquisire la concessione demaniale marittima, ai sensi del combinato disposto degli articoli 16 e 18 della legge 84/94, per la durata di anni 30, di una porzione di banchina e area retrostante in località Molo Polisettoriale del Porto di Taranto. Ciò al fine di recuperare la funzione portuale/logistica del Porto di Taranto per le merci destinate all’import/export, nonché al mercato interno, mediante il riavvio dell’operatività portuale consentita dagli adeguamenti infrastrutturali in corso. L’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio implementerà l’iter istruttorio di rito”.
Il nuovo consorzio è formato da quattro soci tra cui le ditte Castiglia e Quadrato attive anche nell’indotto Ilva per le pulizie industriali. È bene precisare quanto già anticipato dall’ente guidato da Sergio Prete. Quell’iter istruttorio di rito, infatti, è propedeutico a una valutazione dell’offerta del consorzio. Gli uffici preposti dell’Authority dovranno vagliare la richiesta e, se ci sono le basi solide, il presidente Prete convocherà il comitato di gestione portuale che con la nuova riforma Delrio si è snellito. I componenti rappresentano Comune di Taranto (Simona Coppola), Regione Puglia (Aurelio Di Paola che è contestualmente anche assessore nella giunta Melucci) e Autorità marittima (Claudio Secondo Durante) e il comitato è presieduto dallo stesso Prete: starà a loro approfondire i termini delle due richieste di concessione già arrivate. Non solo. Se è vero che il parere dei sindacati non è più vincolante dopo la riforma portuale, c’è comunque un obbligo di sedersi anche con loro per affrontare gli eventuali nodi del piano industriale.
 
Se dunque da una parte c’è soddisfazione perché finalmente cominciano a muoversi le acque, dall’altra occorre attendere passi più concreti.
Quel poco che è emerso finora riguarda le richieste dei due consorzi che punterebbero alla parte di banchina ammodernata da 1.200 metri. La movimentazione dei container sarebbe l’attività cardine ma ancora non ci si può sbilanciare su numeri e investimenti. Il bacino occupazionale da cui pescare sarebbe comunque quello dell’Agenzia portuale costituita per legge e formata dagli oltre 500 ex lavoratori di Tct.
Per adesso, bocche cucite dalle organizzazioni sindacali. In attesa, comunque, di valutare eventualmente i piani industriali che vanno legati a tre aspetti dirimenti: movimentazione container, anni di concessione e occupazione. 
Certamente queste ultime novità annunciate dall’Autorità di sistema portuale dopo mesi di silenzio inviano un biglietto da visita implicito: la banchina è pronta, si può partire già da oggi. E, magari, questo messaggio potrà stanare anche operatori internazionali interessati con numeri più importanti a livello mondiale.
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