Dissesto, ok del Ministero al piano di estinzione. Restano 24 milioni di debiti

Dissesto, ok del Ministero al piano di estinzione. Restano 24 milioni di debiti
di Michele MONTEMURRO
3 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Marzo 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 22:32
Il Comune di Taranto ha ottenuto il disco verde dal ministero degli Interni al piano di estinzione dei debiti, che ad oggi sono ancora in carico all’Organismo straordinario di liquidazione. Tra qualche settimana l’amministrazione comunale potrà ricevere il decreto ministeriale che le consentirà di uscire formalmente dal dissesto e di iniziare a percorrere la strada di un ente normale. Il Comune finirà, dunque, di appostare in bilancio ogni anno cifre (in alcuni casi anche di venti milioni di euro) riservate all’Osl per estinguere i debiti decurtati e avrà la possibilità di avviare le assunzioni considerato che la pianta organica è sottodimensionata proprio a causa delle restrizioni determinate dal crac finanziario pari complessivamente a circa un miliardo di euro.
«Il dipartimento per gli Affari interni e territoriali – Direzione centrale della Finanza locale del ministero dell’Interno, ha comunicato che la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali nella seduta del 20 marzo 2018, all’unanimità ha espresso parere favorevole, con osservazioni, all’approvazione del piano di estinzione dei debiti, presentato dall’Organo Straordinario di Liquidazione». Ad annunciarlo è una nota stampa di Palazzo di Città. «È un momento fondamentale - spiega a “Quotidiano” il direttore generale Ciro Imperio - perché quando sarà formalizzato il decreto i debiti che oramai sono stati cristallizzati, al netto della vicenda Boc, saranno ripianati col piano di impegni del Comune». Una volta acquisito il parere si attende ora l’istruttoria che di fatto è stata definita con questo ultimo atto e dovrebbe pertanto essere solo una formalità.
«L’uscita dal dissesto, obiettivo prioritario dell’amministrazione Melucci, comincia a concretizzarsi e a prendere forma - prosegue la nota di Palazzo di Città - attraverso l’adozione di atti e pareri normativamente previsti. I confronti serrati con i dirigenti ministeriali, cercati ed ottenuti dal sindaco e dal direttore generale, hanno consentito una decisa accelerata che ha portato al parere favorevole nei confronti del piano di estinzione. Seguirà specifico provvedimento ministeriale, sulla base del quale sarà predisposto ed approvato il piano di impegno che, in un arco temporale triennale, o più breve, stabilirà la definizione delle partite debitorie in sospeso». Una partita a parte invece si gioca sulla vicenda dei Boc, cui «seguono invece vicende giudiziarie i cui esiti finanziari - sottolineano dal Comune - saranno gestiti dal bilancio comunale».
I debiti cristallizzati ammonterebbero in totale a 53 milioni, equivalente alla «differenza tra la massa passiva e la massa attiva risultante dal piano di estinzione».
 
Una cifra che al netto della conclusione definitiva di alcuni contenziosi con sentenze favorevoli al Comune e delle somme già riscosse dai creditori, si riduce a circa 24 milioni di euro, secondo i conti dell’amministrazione comunale.
Tra questi debiti ci sono soprattutto i crediti di coloro, molti avvocati, che non hanno accettato la transazione dal 40 al 60 percento (a seconda di quando sono stati maturati i crediti) con l’Osl e che ora dovranno fare i conti col Comune, sotto la regia del direttore generale Ciro Imperio attraverso l’avvocatura per i contenziosi e la ragioneria per la certificazione dei crediti.
All’attuale Organo straordinario di liquidazione guidato dal professor Mario Pazzaglia sarà chiesto di affiancare l’attività dell’amministrazione comunale ancora per qualche mese dopo la firma del decreto, almeno fino alla fine dell’anno. «Per le attività sin qui svolte - conclude la nota dell’ufficio stampa del Comune - hanno fattivamente ed egregiamente collaborato, oltre ai componenti dell’Organo straordinario di liquidazione, il segretario generale, il dirigente ed i funzionari della direzione ragioneria e l’avvocatura comunale». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA