Mediacom e Slc Cgil verso l’accordo: assunzioni ripristinando l’articolo 18

Mediacom e Slc Cgil verso l’accordo: assunzioni ripristinando l’articolo 18
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Mercoledì 18 Gennaio 2017, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 20:15
La Slc di Puglia e la Slc di Taranto hanno concluso un accordo con la società di call center “Mediacom” che prevede oltre all’assunzione stabile di lavoratori precedentemente «sfruttati - si legge in una nota - in call center da sottoscala» con stipendi ai limiti della schiavitù, anche il riconoscimento degli effetti dell’articolo 18 che impedisce il licenziamento senza giusta causa.
«L’accordo di stabilizzazione con il call center Mediacom che sta nascendo a Taranto è un successo per tanti motivi: dalla stabilizzazione dei lavoratori alla reintroduzione dell’articolo 18» affermano Andrea Lumino, segretario Slc Cgil Taranto, e Nicola Di Ceglie, segretario Slc Cgil Puglia, dopo la firma «di un accordo che offre lavoro stabile e garanzia occupazionali ai dipendenti che dopo una serie di esperienze ai limiti della legalità in altre realtà del settore, potranno finalmente guardare al futuro senza l’ombra del precariato: potranno costruirsi una vita senza una spada di Damocle che per anni è stata sulle loro teste».
Per i due sindacalisti, inoltre, il traguardo raggiunto «ha un valore maggiore se si considera che è avvenuto nel territorio tarantino dove non solo lo sfruttamento dei giovani è dilagante, come dimostra l’inquietante numero di casi scoperti e denunciati in questi anni da Slc Cgil, ma la crisi legata all’Ilva ha ferito in modo più drammatico il tessuto socio economico rispetto al resto d’Italia». 
L’accordo, infatti, sancisce innanzitutto una progressiva stabilizzazione a tempo indeterminato di lavoratori che precedentemente erano occupati in altre aziende dello stesso settore e sarà costantemente verificata la possibilità di aumentare la platea dei dipendenti e del monte ore di lavoro che partirà da 20 ore settimanali. La stabilizzazione, quindi, avverrà come previsto dalla contrattazione nazionale, con il terzo livello di inquadramento del contratto delle Telecomunicazioni.
«Non solo – hanno proseguito Lumino e Di Ceglie – non abbiamo accettato alcuna deroga alla normativa o alla legge, ma siamo riusciti a fare di più». 

Nell’accordo, infatti, è specificato che il vecchio articolo 18, quello relativo alla possibilità di licenziare solo per giusta causa, è parte integrante del contratto individuale dei lavoratori, superando quindi le previsioni del Jobs Act e dando stabilità ai lavoratori. Non solo. L’articolo a tutela dei lavoratori verrà applicato addirittura in un’azienda che, almeno inizialmente, avrà meno dei 15 dipendenti previsti dallo Statuto dei lavoratori.
«Questo accordo ribalta quindi quanto stabilito recentemente dalla Corte Costituzionale e ripristina il principio originario del valore del lavoro: va riconosciuto a Mediacom la lungimiranza di aver accettato un principio di civiltà che, dopo una lunghissima trattativa, allontana l’idea di lavoro come “favore”. È il segnale, evidente, che al ricatto si può e si deve rispondere con la lotta e i fatti. Ma riteniamo che sia anche una risposta alla malapolitica: la strada da percorrere, quindi, non è quella dell’antipolitica e del populismo, ma quella della rappresentanza sindacale consapevole della responsabilità di cui è investita: tutelare il diritto al lavoro e quindi a costruirsi una vita. È una strada non solo possibile, ma ormai anche obbligata. 

«Infine - hanno concluso Lumino e Di Ceglie - siamo soddisfatti di aver dato un segnale di speranza a questa terra: di Taranto e della Puglia, finalmente, non si parlerà solo di sfruttamento e di drammi sociali, ma di conquista di diritti e di dignità delle persone: come Slc Cgil Taranto e Puglia siamo orgogliosi di questo risultato e continueremo la nostra battaglia con la consapevolezza che, con difficoltà, impegno e sacrificio, tanto si può fare».
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