«Caos riordino, l’ospedale scoppia»

«Caos riordino, l’ospedale scoppia»
di Francesca CIURA
3 Minuti di Lettura
Martedì 21 Febbraio 2017, 06:31 - Ultimo aggiornamento: 15:29
I venti di scissione del partito democratico, oltre a complicare la condizione interna al partito, non giovano ai territori a guida Pd, come quello pugliese, ma in particolar modo a quello tarantino, in evidente sofferenza sia per le questioni ambientali ed industriali, che per quelle sanitarie. Ed è proprio su quella che si evidenzia come una vera e propria emergenza, determinata dal riordino del piano ospedaliero e di tutto un comparto che da tempo attende che si sblocchino le assunzioni, che l’onorevole Ludovico Vico ha ritenuto opportuno intervenire per sollecitare la Regione Puglia ed in primis chi la rappresenta, ovvero il Governatore Michele Emiliano, colui che, peraltro, detiene ancora la delega alla Salute, ad affrontare in modo risolutivo il problema. «Nel luglio scorso – dice Vico - con una decisione falsa, perché spacciata per temporanea, ed incauta per gli effetti che ha generato, il direttore generale della Asl ha applicato un Piano estivo effettuando un netto ridimensionamento delle strutture tra cui la chiusura di due Pronto Soccorso oltre ad una serie di chirurgie ed altre attività sanitarie. Fino a quella data i dati erano questi: su 3 Pronto Soccorso (Santissima Annunziata, Moscati e San Marco di Grottaglie) dal 1 luglio 2015 al 31 dicembre 2015 i ricoveri furono 20318. Con la chiusura di due presidi, dal 1 luglio 2016 al 31 dicembre successivo i ricoveri al Santissima Annunziata, ormai divenuto unico punto di riferimento anche per una larga parte di utenza proveniente dalla provincia, sono stati 23040. Questo – prosegue Vico – basta per comprendere dinanzi a quale situazione ci troviamo: 3mila ricoveri in più in un solo ospedale che sta scoppiando mentre si persiste nel tenere chiusi reparti presso altre strutture come nel caso di Grottaglie. Bisogna finirla – tuona Vico – con la scusa della contabilità e con le prese in giro».
 
Un’emergenza che non solo resta tale, ma che assumerebbe secondo il parlamentare jonico connotati ancor più preoccupanti se la Regione, ed in questo caso Emiliano, non provvederà in tempi brevi alla revisione del Piano Ospedaliero per il quale sono previsti fondi ad hoc già nel decreto legge per il Mezzogiorno. « Il governatore dica - chiarisce Vico - e non aspetti me, quando intenderà impiegare quei 70 milioni per l’emergenza Taranto che sono lì che aspettano; la Asl ha anche predisposto l’elenco della spesa con la lista delle attrezzature.
Tutto è pronto per cominciare ma prima sarà necessario implementare il personale». Una “questione antica” la definisce Vico che non riesce a trovare soluzione anche per via delle scelte fatte da Emiliano. «Il presidente della Regione – tuona il parlamentare – nel piano di riordino ha deciso di destinare più soldi alle Asl di Lecce e Bari che rispettivamente hanno beneficiato di 48 e 82 milioni. Taranto, in piena emergenza ne ha avuti solo 30. Va da sé poi che proprio Taranto già registrava una sofferenza di duemila unità a cui si sono uniti i pochi bandi che sono partiti e poi bloccati. Occorre – afferma Vico – ripristinare subito la condizione dei bandi e delle assunzioni col meccanismo della riduzione della spesa farmaceutica e delle previsioni nelle altre Asl». La critica, dura, di Vico sulle scelte sanitarie compiute dal governatore di Puglia, fatalità arriva il giorno seguente alle dichiarazioni di Emiliano rese all’assemblea del Pd, che farebbero intravedere uno spiraglio di apertura verso Renzi. Un bluff o realtà? «Sono qui per parlare di fatti – glissa Vico – che sono la vita quotidiana delle persone; poi c’è un problema che ovviamente riguarda anche me e che attiene la vita, la storia ed il futuro del Partito Democratico, ma sono questioni che si devono essere discusse in altre sedi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA