Partiti i fusti radioattivi: si libera l’ex Cemerad

Partiti i fusti radioattivi: si libera l’ex Cemerad
di Alessio PIGNATELLI
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Venerdì 19 Maggio 2017, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 12:23
La rimozione iniziata ieri dei fusti radioattivi del sito Cemerad di Statte, il complesso piano per il mar Piccolo che sarà liberato dai rifiuti ingombranti, il monitoraggio delle scuole ristrutturate dei Tamburi e un sopralluogo ai cantieri del porto. È stata definita “Cantieri aperti” la giornata di ieri, una sorta di resoconto sulle diverse azioni che hanno consentito di sbloccare alcune opere. A supervisionare il ministro del Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, scortato da Vera Corbelli, commissario straordinario per gli interventi urgenti di bonifica di Taranto.
Sostanzialmente le grosse novità riguardano i primi due macrointerventi, ossia Cemerad e mar Piccolo. Se infatti per le cinque scuole dei Tamburi il nastro era già stato tagliato dal ministro all’Istruzione Stefania Giannini a novembre scorso, per il deposito di Statte e per i fondali violentati del mar Piccolo arrivano i riscontri più tangibili.
Capitolo Cemerad. All’interno di quel capannone ci sono migliaia di fusti con materiale radioattivo, alcuni dei quali contaminati dalle radiazioni Chernobyl. Un’indagine conoscitiva eseguita nel 2014 rilevò la presenza nel sito di 16.724 fusti: 3.480 fusti potenzialmente radioattivi e circa 13mila potenzialmente decaduti” nonché la presenza, in un’area ben definita, di 79 fusti contenenti filtri radioattivi contaminati appunto dalle radiazioni Chernobyl e sorgenti radioattive.
La bomba ecologica del deposito avrà vita breve: è iniziato ieri il trasferimento dei primi 79 fusti a più alto dosaggio radioattivo che saranno smaltiti presso l’impianto Nucleco del gruppo Sogin a Roma: «Dopo nove mesi di valutazione preliminari inizia la rimozione e il trasloco dei fusti - ha annunciato Vera Corbelli - Iniziamo con i primi 79 che sono quelli con più alta radioattività. A maggio 2018 concluderemo il trasporto e bonificheremo dove necessario l’area per restituire a verde il sito. Se non ci saranno problemi nel sottosuolo, entro dicembre del prossimo anno restituiremo l’area alla cittadinanza dopo quindici anni di completo abbandono con problemi abbastanza seri che la popolazione conosce molto bene».
Altro annoso problema. Il mar Piccolo e le tipologie di intervento per bonificarlo hanno rappresentato terreno di polemica tra associazioni e struttura governativa per i presunti ritardi. In questi giorni è visibile l’avvio del cantiere che dalla prossima settimana estrarrà materialmente i rifiuti ingombranti depositati sui fondali. Si va da automobili ad ambulanze, da letti ospedalieri e carcasse di ogni materiale. Di tutto di più, insomma. Ma Corbelli ha voluto precisare ancora una volta un concetto: ci sono interventi strutturali e non strutturali, quelli visibili e quelli non percepibili ma altrettanto importanti. Anzi, propedeutici.
 
«Il mar Piccolo ha previsto nove sub progetti, un decimo vorremmo realizzarlo in tempi rapidi appena trovate le risorse. Abbiamo completato tutte le attività sugli scarichi e sulle zone abbandonate lungo l’area. Si prevede la realizzazione di un progetto verde che impiegherà anche dei disoccupati. Abbiamo fatto una valutazione dei sedimenti: non si è visto esternamente ma abbiamo realizzato indagini profonde su tutta l’area del primo e del secondo seno. Abbiamo capito la dinamicità del sistema mar Piccolo e siamo giunti a un piano con l’identificazione di punti dove fare alcuni interventi strutturali. Il lavoro svolto finora è stato non strutturale e ha già dato i primi risultati: alcune zone che alcuni anni fa risultavano compromesse, stanno riprendendo dinamicità e vivibilità dopo la chiusura degli scarichi».
Infine per quanto riguarda quella che può essere definita una vergognosa pesca miracolosa, il commissario ha confermato che «la settimana prossima inizieremo la rimozione dei rifiuti ingombranti come automobili e quant’altro. C’è già il pontone lungo le coste, dobbiamo montare le panne per tutelare la biocenosi presente e dalla prossima settimana inizieremo a togliere i rifiuti».
 
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