Il presidente dell’Arcigay aggredito e derubato

Il presidente dell’Arcigay aggredito e derubato
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Giovedì 30 Marzo 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 16:50
Una nuova aggressione ai danni di Luigi Pignatelli, stavolta condita anche da un furto.
Secondo quanto denunciato dallo stesso presidente dell’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus e di Strambopoli – Comitato Arcigay Taranto, Pignatellli ieri pomeriggio era sulla spiaggia del lungomare Vittorio Emanuele III, a leggere e prendere il sole.
Intorno alle ore 16, un gruppo di ragazzi di età varia dai 15 ai 20 anni circa, posizionati sulla passerella in legno, ha iniziato ad apostrofare il noto militante lgbtiq con epiteti facilmente immaginabili e a lanciare pietre contro Pignatelli, senza riuscire a colpirlo. Per quieto vivere, contrariamente a quanto fatto in occasioni precedenti, Pignatelli non ha risposto e ha preferito uscire dal mirino, dirigendosi sul lato del Nautilus, ben più protetto.
Pignatelli, però, ha lasciato maglietta, pantaloni e portafogli incustoditi, pur continuando a tenerli sotto controllo con lo sguardo. Dopo qualche minuto di tregua, uno dei ragazzi, nel frattempo sceso assieme ad altri compagni, raggiunto il bagnasciuga, si è avvicinato agli oggetti, ha preso il portafogli ed è corso via.
Pignatelli, resosi conto della propria ingenuità, ha inseguito il ladro, ma un altro dei ragazzi gli ha messo uno sgambetto, facendolo cadere sulla sabbia, mentre un terzo gli ha dato un calcio dietro la schiena. Raggiunto il compare, i due sono fuggiti via.
 
Tra i presenti, il custode della struttura adiacente il lido, un compagno di scuola elementare di Pignatelli, che era lì per caso, un gruppetto di giovani uomini. «Questa è la prima ed unica volta in cui non ho risposto – dichiara Luigi Pignatelli –.
Non accadrà mai più! Centomila volte meglio reagire e rischiare di essere nuovamente pestati a sangue che far finta di nulla, continuare ad essere derisi e, infine, derubati. Determinate cose, che hanno relativamente a che fare con l’omofobia, non accadono più in occasione delle iniziative in piazza, perché le forze dell’ordine mi assicurano ogni volta protezione; ma vivere in questa città è diventato assai pericoloso, non per gli omosessuali – ribadisco che Taranto non è una città omofoba o transfobica – ma per tutti i cittadini onesti e le cittadine oneste, perché mancano le regole base della convivenza civile. Siamo protagonisti di una guerra tra poveri, di una guerra civile in cui il più forte o, molto più spesso, il più furbo ha la meglio. Questa è una sconfitta per tutti e tutte noi, perché significa che non siamo in grado di educare le nuove generazione alla cultura del rispetto e della legalità».
Pignatelli ha annunciato che ieri stesso avrebbe presentato denuncia in Questura.
Intorno alle 18 Pignatelli ha poi ricevuto una telefonata dalla libreria Ubik di Taranto, con la quale spesso collabora. Gli veniva riferito che una signora aveva consegnato nella sede in Via Di Palma una tessera Ubik ritrovata per strada e che da controlli era risultata essere di Pignatelli. Nel portafogli, infatti, erano custoditi una serie di tessere, tra cui quella Arcigay, documenti, codice fiscale, tessera sanitaria, banconote e monete, una pennetta usb, la tessera postepay. Pignatelli confida nella bontà di altri concittadini, per recuperare i documenti perduti e la pennetta usb.
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