Tavolo Ilva, è il giorno della verità

Tavolo Ilva, è il giorno della verità
di Alessio PIGNATELLI
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Mercoledì 20 Dicembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 22:37
È arrivato il giorno dell’atteso confronto su Ilva tra enti locali, Governo e azienda. Questa mattina, dalle ore 11, nella Sala degli Arazzi presso il ministero dello Sviluppo economico avrà luogo il summit definito Tavolo su Taranto. Sarà un focus sul capoluogo jonico e verterà su diversi punti concordati tra il ministro Calenda e il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci.
Se non ci saranno sorprese, il menu e i commensali sono già stabiliti. Anche il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha già fatto sapere che risponderà presente. Am InvestCo (la cordata capeggiata da ArcelorMittal), sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Usb e Ugl), commissari straordinari, Governo ed enti locali: questi i rappresentanti principali al confronto. In particolare, faranno gli onori di casa il ministro Calenda e la viceministro Bellanova ed è prevista la partecipazione anche dei ministri Lorenzin (Salute), Galletti (Ambiente) e De Vincenti (Mezzogiorno) o eventualmente dei loro delegati. Tra i convocati degli enti locali: il presidente della Regione Michele Emiliano, i sindaci dei Comuni di Taranto (Melucci), Statte (Andrioli), Massafra (Quarto), Montemesola (Punzi) e il commissario prefettizio di Crispiano, Mario Volpe. L’invito è stato esteso anche al prefetto di Taranto Donato Cafagna, a Invitalia e Confindustria nazionale e locale.
L’auspicio è che si entri nel merito delle questioni nonostante le tante incomprensioni e le polemiche dei giorni scorsi. Soprattutto su una questione apparsa dirimente: il ritiro dei ricorsi da parte di Comune e Regione propedeutico alla partecipazione al Tavolo. Questa era stata l’indicazione del ministro Calenda: senza il ritiro di quei ricorsi contro il Dpcm che accorda la nuova Autorizzazione integrata ambientale per Ilva ad ArcelorMittal, non avrebbe avuto senso discutere. A quanto pare i termini sembrerebbero mutati perché, al momento, quei ricorsi non sono stati ritirati. La linea del sindaco Melucci è cristallizzata: con l’ordine del giorno accolto, è pronto a tornare sui suoi passi e ritirare il ricorso immediatamente.
 
E allora vediamo di cosa si discuterà questa mattina: analisi del piano ambientale del Dpcm e verifica dei possibili miglioramenti; condivisione del cronoprogramma della copertura anticipata dei parchi primari; gestione e valutazione del danno sanitario; gestione dell’attività del fondo sociale di Taranto; provvedimenti per l’indotto; condivisione del piano bonifiche di competenza dell’amministrazione straordinaria; istituzione di un centro di Ricerca e Sviluppo sull’acciaio e tecnologie carbon free.
Una lista di priorità approvata dopo il blitz dello stesso Calenda a Palazzo di Città: era il 5 dicembre e il numero 1 del Mise decise di presentarsi direttamente a Taranto per sbloccare un’empasse di scambi di tweet al vetriolo e disaccordi virtuali.
Il Tavolo di oggi rappresenta certamente una tappa decisiva soprattutto per ritrovare una serenità nei rapporti istituzionali sempre nell’attesa che l’Antitrust europeo si pronunci su eventuali concentrazioni nel mercato dell’acciaio. Il probabile ingresso di Cassa depositi e prestiti nella cordata Am InvestCo - l’istituzione finanziaria controllata dallo Stato sarebbe pronta a entrare nella cordata guidata da ArcelorMittal con il 5,6% per un controvalore di 100 milioni per rilevare le quote di Marcegaglia - potrebbe cambiare gli scenari e fugherebbe i dubbi posti dall’Antitrust europeo che ha aperto un’indagine per verificare eventuali concentrazioni sul mercato dei prodotti piani di acciaio legate alla presenza di Marcegaglia. Proprio su questo fronte, c’è da registrare una leggera proroga: “Deadline extended by 5 working days under article 10(3)2 on 15.12.2017” è la formula in inglese apparsa sul sito della Commissione europea. Ossia l’Authority ha precisato che il termine è stato procrastinato, rispetto al 23 marzo precedentemente indicato, di cinque giorni lavorativi.
E nell’attesa che si possa sbloccare questa vertenza infinita, il Governo ha depositato un emendamento che riguarda la proroga dalla cassa integrazione straordinaria per i lavoratori dell’Ilva. La prosecuzione dell’ammortizzatore sociale per i circa 14mila dipendenti del colosso siderurgico jonico ma anche dei siti industriali di Genova Cornigliano e Novi Ligure sarà coperta con un finanziamento di 24 milioni di euro.
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