Taranto, tavolo tecnico permanente per i voli civili all’Arlotta

Taranto, tavolo tecnico permanente per i voli civili all’Arlotta
di Francesca CIURA
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Domenica 8 Ottobre 2017, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 12:32
Volare dallo scalo di Grottaglie potrebbe non essere più un’utopia. Dopo anni di stallo politico/amministrativo, qualcosa si muove: almeno così pare. Anche se i nodi da sciogliere restano ancora tantissimi: uno tra tutti riguarda la dicotomia esistente tra le dichiarazioni e le reali volontà di AdP e Regione Puglia che recentemente sembrano aver intrapreso strade opposte. Ciononostante ieri si è insediato in Provincia il Tavolo Tecnico Permanente, intorno al quale siedono oltre al vice presidente Raffaele Gentile, che ne è stato il promotore e sarà il coordinatore, tutti i rappresentanti delle associazioni e del Comitato Pro Aeroporto, oltre a molti esponenti della politica locale, dell’hinterland e quella regionale.
Tra questi a sostenere con forza la causa dello scalo Arlotta è il consigliere regionale Cosimo Borraccino che insieme a otto dei nove colleghi tarantini firmò un documento di “Comunità” per la riattivazione dello scalo. Tra i firmatari di quel “patto” c’era anche Rinaldo Melucci, all’epoca candidato sindaco, silente in questa fase.
Ed è sulla sua assenza che le associazioni puntano l’indice accusatorio definendo «vergognoso» l’atteggiamento assunto da chi invece si era detto favorevole a dare il proprio contributo. Ciononostante il Tavolo Tecnico guarda avanti e presenta un “manifesto” di insediamento nel quale nella premessa viene evidenziata la necessità, a fronte di un accordo sottoscritto con le regioni Lucania, Calabria e Puglia, di disegnare uno scenario di sviluppo condiviso. Fermo restando che in virtù dell’istituzione del Distretto Turistico, proprio l’Arlotta rappresenterebbe una precondizione essenziale di crescita economica. «La Regione - ha detto Raffaele Gentile - si è detta pronta a recepire le richieste della comunità jonica con la prossima delibera di Giunta. Questo può aver fatto saltare i nervi a qualche politico brindisino che ha male interpretato la vicenda di Grottaglie. Lo scalo jonico non va a togliere nulla a Bari e Brindisi, semmai aggiunge».
 
I dati, come ha illustrato Gentile sulla base di uno studio qualificato, rilevano un incremento sul territorio regionale del 14% dei voli internazionali. Anche quelli nazionali, stando ai primi sei mesi del 2017, confermano una costante tendenza di crescita con un +0,3%. E le previsioni per gli anni a venire sarebbero quasi da record.
Secondo i componenti del Tavolo Tecnico quindi, la preoccupazione degli scali adriatici di vedersi sottrarre quote di traffico passeggeri sarebbe infondata per due motivi: il primo è che con l’incremento della richiesta si avvierebbero entrambi verso la saturazione; in quest’ottica Taranto si porrebbe sia come un’ancora di salvataggio sia per il turismo regionale che come punto di riferimento per l’utenza dell’arco jonico settentrionale.
Non solo, per le dimensioni della pista (la più lunga del sud Italia) meglio di altre accoglierebbe voli internazionali. «Basta quindi - dicono dal Comitato con sterili battaglie di campanile, guardiamo invece ad ottimizzare le nostre risorse regionali in un’ottica di assoluta condivisione». Ma su Grottaglie non è ancora stato deciso nulla. Bisognerà attendere la delibera di indirizzo che gli assessorati al Trasporto e allo sviluppo economico della Regione Puglia stanno elaborando. «Sarà necessario - dice Borraccino - seguire il nuovo bando per i vettori nazionali e internazionali e l’utilizzo dei 10 milioni di euro, messi a disposizione dall’Enac, per l’ammodernamento dell’Arlotta».
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