Ilva, trattativa ripartita. Fiom: «Di Maio per un accordo condiviso». Emiliano: «Regione e Ministero ora di nuovo connessi»

Ilva, trattativa ripartita. Fiom: «Di Maio per un accordo condiviso». Emiliano: «Regione e Ministero ora di nuovo connessi»
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Lunedì 18 Giugno 2018, 17:47 - Ultimo aggiornamento: 18:22
ROMA  - Riaperto questa mattina a Roma, nella sede del Mise,  il tavolo della trattativa per la cessione di Ilva ad ArcelorMittal. Il ministro Di Maio ha incontrato in mattinata i sindacati metalmeccanici. Per Francesca Re David,  segretario generale della Fiom Cgil ,«il ministro ha detto due cose importanti: la prima è che bisogna fare un accordo condiviso, la seconda è che non siamo in un'epoca in cui salute ambiente e lavoro possono essere messi in contrapposizione tra di loro».
«Iimmagino - ha aggiunto Re David - che Di Maio cercherà una soluzione giusta da questo punto di vista e anche noi pensiamo che l'unico modo per salvaguardare l'ambiente sia che l' lva continui a produrre, perché chiudere significherebbe nessun investimento sul risanamento ambientale». Al tavolo odierno, i sindacati hanno descritto al nuovo ministro «qual è la condizione della trattativa dal nostro punto di vista, perché siamo assolutamente fermi», ha continuato Re David aggiungendo che il ministro «ci ha detto che tra oggi e domani sentirà tutte le parti comprese le istituzioni locali e le associazioni ambientali e che a breve ci rivedremo».
Nel pomeriggio il ministro ha incontrato il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e il governatore Mchele Emiliano. Quest'ultimo prima di raggiungere il Ministero aveva scritto du Facebook un lungo messaggio rivolto «a Taranto, ai tarantini e a tutta la provincia». «Vi chiedo di unirvi a me, di scrivermi ciò che davvero voi vorreste io aggiungessi alla mia posizione su Ilva. Ciò che non siete riusciti a dirmi o a far giungere al Governo. Lasciatemi un messaggio - ha aggiunto - leggerò durante il viaggio e farò sintesi di ogni vostra istanza». Sui contenuti della trattativa Emiliano ha poi aggiunto: «Non ho fatto sconti a Calenda, non ne farò a Di Maio».
Molto soddisfatto, il governatore, al termine dell'incontro col ministro, durato una mezz'ora. «Voglio dire ai cittadini di Taranto che la connessione e la comunicazione tra la regione Puglia e il ministero dello Sviluppo Economico è stata ricostruita e ripristinata», ha commentato Emiliano. Poi ha aggiunto: «Il ministro «ha ascoltato le nostre posizioni, gli ho consegnato la nostra ultima proposta che gli consentirà di decidere,  nell'eventualità in cui scelga di
proseguire l'attività industriale della fabbrica, conoscendo il nostro punto di vista».
Se il governo deciderà di riconvertire immediatamente la fabbrica senza consentirne la prosecuzione dell'attività «noi ovviamente ci limiteremo a chiedere assicurazione sui livelli occupazionali, non avendo intenzione di entrare nella vicenda della valutazione dell'effettiva strategicità dell'impianto», ha detto Emiliano.  Se si deciderà, con l'aiuto del sindacato, di far proseguire l'attività industriale della fabbrica «l'unica strada possibile è la cosiddetta decarbonizzazione, ovviamente nei tempi industrialmente accettabili non si può pensare di decarbonizzare immediatamente». Se si decide di chiudere «secondo il mio giudizio, occorre una quantità di denaro enorme, che ovviamente prevede non solo tutte le bonifiche ma anche la costruzione di alternativa industriali».
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