Bollette luce e gas, l'Antitrust multa 7 società: «Per 2,6 milioni di clienti aumenti ingiustificati»

Le imprese dovranno sospendere l'applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022

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Martedì 13 Dicembre 2022, 14:28 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 17:22

Sono circa 2,66 milioni i consumatori che hanno subuto aumenti ingiustificati di prezzo delle bollette da parte delle autorità energetiche per i quali l'Antitrust chiede la sospensione. Lo si legge in una nota dell'Autorità nella quale si annuncia l'avvio di sette procedimenti nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l'80% del mercato. «Le imprese dovranno sospendere l'applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022». 

Le società coinvolte

L'Autorità per la concorrenza e il mercato ha avviato sette istruttorie e adottato sette provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale.

Già alla fine di ottobre, l'Autorità si era mossa con quattro provvedimenti simili e ora procede "nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l'80% del mercato.

Sotto la lente dell'Autorità sono finite le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali, in contrasto con l'art. 3 del Decreto Legge 9 agosto 2022 n. 115 (cd. Aiuti bis), convertito in Legge n. 142 del 21 settembre 2022".

La norma sospende, si ricorda, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l'efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell'entrata in vigore del decreto stesso. Questi interventi - spiega l'Antitrust - "vanno ad aggiungersi ai quattro procedimenti istruttori e agli altrettanti provvedimenti cautelari adottati nei confronti delle società Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola e fanno seguito ad un'ampia attività preistruttoria svolta nei confronti di 25 imprese, dalla quale è emerso che circa la metà degli operatori interessati ha rispettato la legge evitando di modificare le condizioni economiche - dopo il 10 agosto 2022 - ovvero revocando gli aumenti illecitamente applicati".

Cosa viene contestato

Alle sette società viene contestata la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso.
Ad Acea viene anche contestata l'asserita efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell'entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022) e non "perfezionate" prima della stessa data.

Secondo quanto riferisce la stessa Agcm, sono oltre 7,5 milioni i consumatori interessati alle variazioni di prezzo, e 2,6 milioni quelli a cui sono stati applicati "aumenti ingiustificati" di energia e gas. "Sulla base dei dati forniti dalle stesse imprese, risulta che i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono 7.546.963, di cui circa 2.667.127 avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo - si legge nella nota sul provvedimento - Le imprese dovranno, quindi, sospendere l'applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 e, inoltre, dovranno comunicare all'Autorità le misure che adotteranno al riguardo".

LE SPECULAZIONI - «Noi siamo pronti a fare tutto quello che c'è da fare per fermare la speculazioni sui prezzi dell'energia. Da questo punto di vista siamo d'accordo sul fatto che gli unici interventi davvero efficaci e risolutivi debbano arrivare dall'Unione europea». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in sede di replica alla Camera.

 

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