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GLI SVILUPPI
In ogni caso il giudizio sugli ultimi sviluppi della situazione economica e sull'operato del governo è abbastanza duro. Nel suo comunicato, Moody's spiega che la solidità di bilancio del nostro paese si è indebolita a causa della decisione del governo di programmare un obiettivo di deficit più alto sia per il 2019 che per gli anni successivi. Il debito pubblico è visto dall'agenzia stabile intorno al livello del 130 per cento del Pil invece che in discesa: ma siccome la crescita si sta affievolendo, un debito di queste dimensioni risulta particolarmente vulnerabile agli shock e dunque potrebbe evidenziare anche un percorso di risalita.
Al di là dei numeri, la valutazione delle prime mosse del nuovo esecutivo si sofferma sulle mancate riforme. Non c'è secondo Moody's una «coerente agenda di riforme» che affronti in modo strutturale il nodo della bassa crescita italiana. L'incremento del prodotto interno lordo dovrebbe risultare ben meno intenso di quanto atteso. E appaiono ottimistiche le stime del governo: in particolare la spinta alla crescita derivante dalla prossima manovra espansiva risulterà ben meno marcata di quanto scritto nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza.
A fronte di questi pesanti osservazioni, l'agenzia di rating cita anche i motivi per cui ha ritenuto di giudicare stabili le prospettive future. I rischi presenti vengono bilanciati da alcuni tradizionali fattori di forza della nostra economia, che in qualche modo resistono nonostante il deteriorarsi della situazione. Si tratta di un'economia ampia e diversificata, di una posizione verso l'esterno solida con un sostanziale avanzo corrente e di una posizione internazionale equilibrata per quanto riguarda gli investimenti. Tra gli elementi positivi viene anche citato anche «l'alto livello di ricchezza delle famiglie» che rappresenta «un importante cuscinetto contro futuri shock ed anche una sostanziale fonte di finanziamento per il governo». Come dire, in caso di bisogno è sempre possibile inasprire il prelievo fiscale e imporre una patrimoniale.
LE TENSIONI
Moody's ritiene che le possibilità di un'uscita dall'euro siano molto basse, potrebbero però aumentare in caso di tensioni con l'Europa.
Proprio la scelta dei tempi adottata dall'agenzia americana, con un giudizio espresso prima di quello della commissione, appare una risposta indiretta a chi riteneva che la decisione di Bruxelles potesse condizionare le pagelle sul debito italiano. Per venerdì prossimo è atteso il pronunciamento di Standard & Poor's.
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