«Questi provvedimenti rientrano in un percorso di rilancio dell'ospedale. Bisogna rilanciarsi anche nei comportamenti. Non sono azioni vessatorie, ma questa è una importante azienda pubblica e dobbiamo riallinearci un po' tutti». Così all'Ansa il direttore generale dell'ospedale San Camillo Forlanini di Roma Fabrizio D'Alba, commentando le sanzioni per i medici dell'ospedale che avrebbero commesso irregolarità nello svolgimento dell'attività intramoenia. D'Alba spiega che il San Camillo produce più di un terzo del fatturato intramoenia dell'intera regione e che dallo scorso primo ottobre «dopo un percorso dialettico e una commissione paritetica con i sindacati e l'azienda» è stato adottato un provvedimento relativo all'intramoenia «che stringe ancora di più le maglie sui punti cardine della normativa: trasparenza e giusto rapporto tra attività istituzionale e libero-professionale».
Il direttore generale ha preso dei provvedimenti a difesa della legalità, delle regole, per tutelare anche chi svolge la professione medica regolarmente e anche per sottolineare, forse, quanto su temi come le liste di attesa è particolarmente importante seguire le regole».
Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti commentando i provvedimenti presi nei confronti di circa sessanta medici dell'ospedale San Camillo di Roma che avrebbero commesso irregolarità nello svolgimento dell'attività intramoenia. «È uno dei punti più delicati nella qualità del servizio sanitario - ha aggiunto - Le regole vanno rispettate, sempre e soprattutto quando si tratta del rapporto tra sistema e cittadini sulla salute».