​​Tubercolosi, morto lo studente del Politecnico a Torino: esami per 250 persone

Tubercolosi, morto lo studente del Politecnico a Torino: esami per 250 persone
​​Tubercolosi, morto lo studente del Politecnico a Torino: esami per 250 persone
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Mercoledì 20 Marzo 2019, 19:41 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 13:07

Tragedia a Torino. È morto lo studente del Politecnico ricoverato all'ospedale Amedeo di Savoia per tubercolosi. A confermarlo è stata la Asl di Torino, precisando che si tratta di «un fatto possibile seppur molto raro». I controlli delle persone entrate in contatto con lo studente deceduto, circa 250 tra studenti e docenti, proseguono «senza che siano emerse criticità».

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«Un fatto possibile seppur molto raro»: l'Asl di Torino definisce così la morte per tubercolosi di uno studente di 19 anni, matricola del Politecnico di Torino. Il giovane era ricoverato da alcuni giorni all'ospedale Amedeo di Savoia e non è riuscito a superare la malattia. Originario dello Sri Lanka, è probabile che avesse contratto la malattia nel suo Paese d'origine e che si sia rivolto troppo tardi ai medici per le cure del caso. Sono in corso i controlli sulle persone in contatto con il giovane, circa 250 tra studenti e docenti. Al momento, precisa ancora l'Asl, «non sono emerse criticità».

Attualmente l'incidenza della tubercolosi, in Italia, è bassa. In base ai dati forniti in occasione del Tb Day 2019, che quest'anno si svolge a Palermo, dal 2012 al 2016 il tasso è diminuito dell'1,8% ogni anno e attualmente si assesta a 7,4 casi ogni centomila abitanti, con un tasso di mortalità dello 0,7%. Dal 2009 si è però verificato un costante aumento della proporzione di casi notificati tra cittadini nati all'estero: si è passati dal 44% nel 2005 al 62% nel 2016.



Secondo l'ultimo rapporto del Centro europeo per il controllo delle malattie, ogni ora a trenta persone in Europa viene diagnosticata la tubercolosi, che nonostante il calo complessivo del numero di malati, rimane una delle principali minacce di salute. «Per la maggior parte dei Paesi - spiegava nelle scorse settimane Tereza Kazaeva, che dirige il programma dell'Oms sulla Tbc - la fine dell'epidemia di tubercolosi rimane un'aspirazione più che una realtà». Quello dello studente di ingegneria informatica a Torino è il secondo decesso per tubercolosi nel giro di pochi mesi: lo scorso ottobre è morta per la stessa malattia una dottoressa che prestava servizio all'ospedale San Paolo di Napoli.

Delle 250 persone individuate per essere sottoposte agli esami di rito, non tutti hanno ancora completato i test, che dovrebbero finire nei prossimi giorni. «C'è dolore e rammarico per questa morte - commenta il rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco - L'Asl sta svolgendo tutti i controlli del caso, c'è piena fiducia nel loro operato».

 

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