Le armi della mala nascoste nel cimitero di Terlizzi, laddove nessuno avrebbe mai pensato di trovarle. La scoperta è avvenuta prima della tumulazione di una salma, nella mattinata di venerdì scorso, intorno alle 12, in uno dei viali del camposanto: la notizia, che doveva rimanere riservata, è trapelata soltanto nelle ultime ore dallo stretto riserbo degli inquirenti. I carabinieri della locale Tenenza ci sono arrivati per caso, dopo la segnalazione di alcuni addetti al cimitero che hanno scoperto le armi celate poco distante da un colombario lungo il muro perimetrale prospiciente contrada Piscina la Corte, una viuzza rurale che sbocca lungo la strada provinciale 231.
La scoperta choc da parte di alcuni operai
Gli operai hanno immediatamente notato qualcosa di strano dietro la lastra di marmo rimovibile a mano a copertura di un sepolcro.
Al setaccio dei carabinieri l'intero cimitero
I militari, intanto, hanno passato al setaccio l’intero cimitero alla ricerca di ulteriori nascondigli dove potrebbe essere stato nascosto altro. Se queste armi hanno sparato, e dunque se siano già state utilizzate in episodi criminali e successivamente occultate nel cimitero, dove evidentemente in passato, forse col favore delle tenebre, qualcuno è entrato con troppa facilità, lo stabiliranno i laboriosi accertamenti balistici affidati agli specialisti della Sezione Investigazioni Scientifiche di Bari i quali dovranno accertare, attraverso i rilievi dattiloscopici, anche chi le ha eventualmente utilizzate. Eventuali impronte digitali rintracciato sul materiale finito sotto sequestro saranno infatti comparate con quelle archiviate nelle banche dati a disposizione delle forze dell’ordine.
Le indagini, in capo alla compagnia di Molfetta e coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, sono appena all’inizio, procedono a tamburo battente e non escludono alcuna pista: s’indaga a tutto spiano per risalire ai “gestori” dell’arsenale, peraltro pericoloso perché nascosto nel cimitero comunale. Difficile sapere altro, a riguardo vi è massimo riserbo da parte dei Carabinieri sull’attività investigativa.
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