Un blackout elettrico ha costretto un’èquipe medica dell’ospedale San Paolo di Bari ad eseguire l’intervento chirurgico nel quale era impegnata utilizzando la torcia di uno smartphone. Il fatto è’ accaduto il 25 agosto scorso nella sala operatoria E del nosocomio barese ed è stato riferito dal sindacato Usppi (Unione sindacati pubblico e privato impiego) e poi confermato dai sanitari.
L'operazione per un'ernia ombelicale
ll paziente sotto i ferri era stato sottoposto a un intervento per ernia ombelicale, in anestesia generale, ed è stato ventilato manualmente, dopo che il dispositivo per la ventilazione automatica si sarebbe bloccato a causa dell’improvvisa mancanza di corrente elettrica. Il blackout, che ha interessato l’intero blocco operatorio dell’ospedale, è stato confermato anche dall’Asl di Bari, secondo cui l’apparato per la ventilazione avrebbe continuato a funzionare grazie alle batterie interne. Dalle annotazioni sul registro delle attività chirurgiche risulta che l’energia elettrica è mancata per 35 minuti, dalle 19.18 alle 19.53, e che i gruppi di continuità non sono entrati in funzione.
L'Uspi: non è caso isolato
Ll’Usppi riferisce di altri blackout che si sarebbero verificati in passato: lo scorso anno l’energia elettrica sarebbe mancata durante un intervento chirurgico su un paziente oncologico, anche in questo caso costringendo i medici a procedere alla ventilazione manuale.
Brescia (Uspi): "Ora rimuovere direttore Asl"
“Si tratta di un fatto da terzo mondo”, dichiara Brescia, chiedendo al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, la rimozione del direttore sanitario dell'Asl di Bari.
Il precedente a Galatina nel 2015
Un caso analogo si verificò a Galatina, in provincia di Lecce nell'agosto del 2015, quando la lampada scialitica, utilizzata negli interventi chirurgici in quanto evita la formazione di ombre era fuori uso e per questa ragione i chirurghi di una delle tre sale operatorie dell'ospedale Santa Caterina Novella furono costretti ad utilizzare la luce del telefono cellulare. Medici e infermieri furono poi sospesi per aver prima realizzato e poi diffuso una foto dell'accaduto.