Carburanti, controlli in tutta la regione: nel Salento un distributore su cinque è irregolare

Carburanti, controlli in tutta la regione: nel Salento un distributore su cinque è irregolare
2 Minuti di Lettura
Sabato 21 Ottobre 2017, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 12:05
L’operazione ha registrato l’esecuzione di 134 controlli sulla circolazione dei prodotti sottoposti ad accise e 136 interventi presso impianti di distribuzione stradale di carburanti, eseguiti con la collaborazione di Ufficiali metrici della Camera di Commercio di Bari per le operazioni di misurazione. In 27 casi sono state rilevate irregolarità che hanno portato al sequestro di 3.900 litri di carburante ed alla denuncia all’A.G. di 7 soggetti.

L’attività ispettiva ha evidenziato numerose irregolarità in materia di disciplina dei prezzi: in 24 casi, infatti, i controlli hanno evidenziato la mancanza di una corretta e trasparente informazione all’utenza sui prezzi praticati, così come disciplinato dalla legge.

In alcuni casi sono stati individuati distributori che, mediante la manomissione degli impianti di erogazione, frodavano i consumatori erogando quantità di carburante inferiori rispetto a quelle visualizzate sui display della colonnina ed effettivamente pagate dai consumatori; in altri casi sono emerse irregolarità nella gestione amministrativa delle attività di distribuzione che hanno determinato anche l’avvio di specifici approfondimenti di natura fiscale.

Nella provincia di Lecce i finanzieri hanno controllato 20 distributori di carburante e 15 autobotte. Mentre in quest'ultimo caso bisognerà attendere i risultati delle analisi sui campioni prelevati per trarre conclusioni, nell'ambito dei controlli sulle aree di servizio è emersa una quota di irregolarità pari al 25 per cento. Cinque infatti i distributori su cui si sono concentrate le attività delle Fiamme gialle: in due sono state rilevate irregolarità alle colonnine erogatrici, risultate danneggiate (ma non manomesse); in tre casi, invece, sono state elevate sanzioni perché i prezzi indicati sui tabelloni luminosi erano diversi da quelli effettivamente praticati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA