È pronta ad incontrare i ristoratori della città vecchia e a discutere con loro per trovare una soluzione condivisa sui gazebo: la soprintendente di Bari, l’architetto Giovanna Cacudi, apre ai gestori dei locali dopo le proteste. Anche se sottolinea che ad oggi non ha ricevuto nessuna richiesta di incontro, come invece dichiarato dagli stessi ristoratori, che qualche giorno fa avevano manifestato la volontà di andare avanti nella loro protesta contro la novità che prevede lo spostamento delle strutture di 1,20 metri dai palazzi.
«Non ci risultano richieste in tal senso - sottolinea l’architetto Cacudi - la Soprintendenza comunque resta disponibile ad un incontro con gli esercenti e le associazioni di categoria, ma sarebbe in ogni modo opportuno e costruttivo che ciò avvenisse nel quadro della pianificazione complessiva del Comune di Bari».
I nodi
Amministrazione comunale che è stata comunque coinvolta dagli stessi ristoratori, che con gli assessori Palone e Pierucci e con il capo dell’ufficio tecnico comunale hanno avuto un incontro circa un mese fa.
Per quanto riguarda, invece, il motivo per il quale sia emersa solo ora la necessità che i gazebo o dehors siano lontani dai palazzi per garantire di godere della visuale, l’architetto Cacudi spiega: «Il decreto è recente e se ne sta curando l’applicazione al termine delle liberalizzazioni in materia di occupazione di suolo pubblico dettate dall’emergenza Covid». «Oggi dobbiamo affrontare questa questione, condividere regole che diano certezza anche agli operatori e prevenire l’insorgere di criticità avendo come obiettivo quello della tutela del centro storico», prosegue la Soprintendente. Nonostante dalle parole degli operatori sia emersa una certa noncuranza da parte della stessa Soprintendenza in relazione ai bisogni delle attività, Cacudi non ci sta a passare per chi non ha in alcun modo valutato le loro esigenze. «La Soprintendenza si è attivata presso il Comune di Bari – ha spiegato in conclusione -, affinché venga avviata la “progettazione unitaria” come prevista nella ratifica del protocollo di intesa per la semplificazione delle procedure per l’occupazione di suolo pubblico istituito tra comune di Bari e Soprintendenza, al fine di condividere un inserimento organico e unitario delle strutture, salvaguardando le peculiarità espresse dall’area, similmente a quanto già fatto nel 2020 per via Sparano. Sono fiduciosa che anche in questo caso un’attenta pianificazione darà i suoi frutti».