Sono stati 43mila gli iscritti dell'ultimo anno accademico dell'Università degli Studi Aldo Moro di Bari. Un numero che si prospetta in crescita dato il ricco carattere programmatico dell'anno accademico 2022/2023: modifiche sul tema tasse, miglioramento ed aumento dei corsi dell'offerta formativa, ibridazione tra imprese e ricerca sono i binari costruiti per percorrere in sicurezza la promessa dell'ateneo barese con il motto uniba cambia in linea con le disposizioni europee.
Immatricolazioni fino a novembre
Le immatricolazioni 2022/2023 si potranno effettuare online da ora fino al 30 novembre 2022 e riguardano 129 corsi di studi di cui 61 corsi triennali, 75 corsi di secondo livello, e gli altri a ciclo unico.
Contaminazione e nuove alleanze
La contaminazione segna anche le nuove alleanze tra impresa e ricerca come quella creata con la multinazionale Pirelli e l'ateneo. Tra le 50 convenzioni che l'università vanta con le imprese, rimangono in piedi quelle storiche come Exprivia, gruppo in consulenza di processo. I sodalizi creati tra istituzioni e imprese provano a rincorrere le politiche declinate dall'Unione Europea . I dottorati di ricerca vincolati e finanziati dal piano nazionale di resilienza si configurano su questioni fortemente pragmatiche e cruciali per lo sviluppo del territorio pugliese suddivise per tre macroaree: pubblica amministrazione, gestione del patrimonio culturale, e transizione digitale. Oggi l'Università passa da 200 posti per i dottorati di ricerca a 600. Così Uniba cambia per adeguarsi alle sfide che il Pnrr e dunque l'Europa ha posto nei luoghi di ricerca per diventare un'istituzione più solida, garantire parità di genere e sodalizio tra imprese e innovazione: punti programmatici presenti dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Rispetto allo scorso anno, sono stati inseriti 80 insegnamenti per l'acquisizione di competenze trasversali in sei macro aree: comunicazione, digital, competenze tecnico scientifiche soft skills, management progettuale imprenditoriale e sostenibilità ambientale. Insegnamenti che delineano la strategia dell'università nel formare i lavoratori del domani, non solo gli studenti del presente. Aumenta anche il numero dei docenti che passa da 1.500 unità a 1.600.
Tra le cifre che cambiano, ci sono anche quelle delle tasse. L'Uniba ha sempre dimostrato un bilancio solido e questo le consente di garantire tasse basse: l'ateneo infatti percepisce in media per studente 640 euro. Nell'ultimo anno il 42% degli studenti ha avuto l'esonero delle tasse. Prima la rateizzazione prevedeva tre sessioni; dopo un confronto serrato tra rettore, docenti e rappresentanti degli studenti è stata approvata l'introduzione di quattro sessioni che consente di ammortizzare le spese ora che tra crisi pandemica e il carovita, le tasse pesano sempre più nei nuclei famigliari. Sono aumentate le agevolazioni per le nuove iscritte nell'ambito Stem, scienza, tecnologia, ingegneria e matematica: per le studentesse infatti la tassa di iscrizione quest'anno passa dal 25% al 75% del contributo onnicomprensivo. L'Università per i nuovi iscritti diligenti adotta politiche di premialità: l'esonero del pagamento della tassa regionale per le nuove matricole diplomatesi con 100 o 100 e lode.