Un'altra aggressione in ospedale: medico schiaffeggiato dalla figlia di un paziente. Il racconto della testimone

Un'altra aggressione in ospedale: medico schiaffeggiato dalla figlia di un paziente. Il racconto della testimone
di Elga MONTANI
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Lunedì 20 Marzo 2023, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 21:18

Nuova aggressione ai danni di un medico a Bari. Nella giornata di ieri rimasta vittima della violenza una dottoressa in servizio presso il pronto soccorso dell'ospedale San Paolo.

Schiaffeggiato il medico

Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, la figlia di un paziente, visitato dalla dottoressa il giorno prima, sarebbe tornata ieri, 19 marzo, all'ospedale e una volta entrata avrebbe preso a schiaffi la dottoressa. Inoltre, avrebbe inveito contro tutto il personale presente e minacciato la dottoressa. Si tratta del secondo episodio in città in una settimana, dopo l'aggressione ai danno di un pediatra avvenuta al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII solo qualche giorno fa. La dottoressa ha riportato un trauma cervicale con una prognosi di quindici giorni.

Non è ancora chiaro il motivo dell'aggressione, secondo quanto ricostruito la donna avrebbe portato scompiglio nel pronto soccorso, minacciando di morte la stessa dottoressa e altri operatori sanitari presenti costretti a rifugiarsi nelle stanze prima dell'intervento delle guardie giurate e della polizia.

La testimone

«La donna è tornata in pronto soccorso e ha iniziato a inveire con violenza contro la mia collega, colpendola con uno schiaffo talmente violento da procurarle una distorsione cervicale.

Sono intervenuta per tentare di calmare la parente del paziente ma la sua rabbia è solo cresciuta. Ci siamo barricate nella stanza rossa ma per venti minuti ha colpito con calci e pugni la porta nel tentativo di sfondarla, minacciandoci con frasi come 'ti vengo a prendere a casa, ti ammazzò. La situazione è andata avanti sino all'arrivo della volante della polizia. Se abbiamo avuto paura? Sì, ne abbiamo avuta e molta». È il racconto della dottoressa Marcella Granieri che era presenta all'aggressione subita ieri da una sua collega nel pronto soccorso dell'ospedale San Paolo da parte di un parente di un paziente assistito il giorno prima. Le parole della dottoressa sono riportate in un comunicato del sindacato Anaao Assomed Puglia.

I due medici sarebbero stati pesantemente minacciati con frasi come: «Ti taglio la testa, sarò il tuo incubo». «La sera prima - racconta ancora Granieri - il parente della donna era arrivato in pronto soccorso. Dopo tutti gli accertamenti e un consulto chirurgico, abbiamo prescritto la cura e dimesso il paziente, perché abbiamo riscontrato una patologia che non aveva carattere di urgenza e non necessitava di ricovero». Ma il giorno dopo, per motivi ancora non chiari, la donna, parente del paziente, è tornata in ospedale. «Ciò di cui abbiamo bisogno - spiega Granieri - è un presidio h24 delle forze dell'ordine. Purtroppo, sulla carta, dovrebbe essere garantita la presenza degli agenti per 12 ore al giorno, ma la domenica non c'è mai nessuno. E' necessario, invece, intensificare la presenza della polizia perché le guardie giurate, da contratto, non possono intervenire in casi come questi».

La denuncia

La direzione generale della ASL di Bari sta procedendo alla denuncia penale nei confronti di una donna che, domenica pomeriggio, si è recata al pronto soccorso dell’Ospedale San Paolo per aggredire una dottoressa in servizio con schiaffi e minacce. “Ancora una volta registriamo episodi di violenza fisica e verbale ai danni di personale sanitario dalla gravità inaudita – ha commentato Sanguedolce – ancora una volta siamo chiamati ad intervenire per proteggere chi cura, chi è in prima linea per aiutare gli altri e riceve in cambio insulti e botte. Ma non ci arrendiamo – ha proseguito Sanguedolce - a quanti usano i metodi della sopraffazione e non rispettano i nostri operatori in servizio, non possono restare impuniti e per questo, come da procedura interna e come per tutti gli altri casi, procederemo alla denuncia per lesioni e per interruzione di pubblico servizio e garantiremo l’assistenza legale alla nostra operatrice, insieme alla solidarietà per quello che è successo”.

Stando ad una prima ricostruzione dell’accaduto, la dottoressa è stata aggredita, domenica pomeriggio, dalla figlia di un paziente che era stato visitato il giorno prima, in pronto soccorso dalla stessa dottoressa e rimandato al domicilio, per una patologia priva di carattere di urgenza e che non richiedeva per questo il ricovero.

Il presidente Emiliano

«Mi auguro che il governo faccia il suo lavoro, perchè purtroppo la Regione non ha potere di polizia, più che fare contratti con istituti di vigilanza non si può fare. Ma questo tipo» di reati «non può essere fronteggiato dagli istituti di vigilanza, ci vogliono la polizia, i carabinieri, ci vogliono le indagini». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine di un incontro a Bari rispondendo ad una domanda sull'ennesima aggressione a un medico in un ospedale di Bari. «E ci vuole - ha aggiunto - anche la possibilità di assumere più medici», il governo deve dare «la possibilità sia economico-finanziaria sia di spazi assunzionali per fare queste assunzioni» e «soprattutto» deve dare la possibilità di «sbloccare la situazione dei tanti medici non specializzati che non possono essere impiegati nemmeno nei pronto soccorso». «I nostri operatori - ha aggiunto - fanno i salti mortali per far funzionare i pronto soccorso che, spesso, vengono presi d'assalto da gente che si presenta fuori dai casi previsti. C'è l'idea che il pronto soccorso sia un ambulatorio generale dove» presentarsi «anche un semplice mal di testa o mal di denti».

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